La nuova stagione della Filarmonica
La nuova stagione della Filarmonica Romana
di Antonio Mazza
Nutritissimo il programma della stagione 2023-2024 della Filarmonica Romana presentato nella sua sede di via Flaminia, la cinquecentesca Casina Vagnuzzi ristrutturata in stile neoclassico da Giuseppe Valadier e Luigi Canina. Musica, danza, formazione, tutto decentrato nei tre luoghi che, insieme, sono il cuore pulsante della Filarmonica: Teatro Argentina, Teatro Olimpico, Sala Casella. L’inaugurazione il 9 novembre h.21 all’Argentina con “Façade” (an Entertainment), di William Walton, all’epoca, 1923, giudicato scandaloso. Un pezzo fra serio e ironico con Carlotta Proietti e Claudio “Greg” Gregori voci recitanti coadiuvate dal Syntax Ensemble diretto da Pasquale Corrado. In prima assoluta “Rilùcere” di Pasquale Punzo che declina in modo particolare alcune modalità del lavoro di Walton. E proseguiamo con il Trio di Parma, il 16 h.21, complesso longevo e pluripremiato, impegnati nel “Notturno” di Schubert e in un trio di Cajkovskij. Molto interessante, poi, “Io, Anna Dostoevskaja”, su testo teatrale di Maddalena Maggi, la donna che, prima segretaria e poi moglie del grande scrittore russo, narra della sua vita con lui, ovvero Maggi voce recitante e Mariangela Vacatello piano con, come cornice, studi e preludi di Rachmaninoff che creano un clima molto dostoevskiano (30 novembre h.21).
Francesco Dego violino e Alessandro Taverna pianoforte, due talenti della generazione degli ’80, in tre corpose sonate e fantasie di Strauss, Schoenberg e Brahms (14 dicembre h.21). Per l’integrale dei quartetti di Shostacovic, il grande musicista russo mal tollerato da Stalin, VI^ concerto con l’ottimo Quartetto Prometeo (18 gennaio e 9 maggio, h.21). E’ poi la volta di musica in coppia: Steven Isserlis violoncello e Connie Shih pianoforte con Busoni, Fauré e Rachmaninoff (7 marzo h.21) e Massimo Quarta violino e Alessandro Marangoni pianoforte ancora Busoni, Cajkovskij e Waxman (14 marzo h.21). Tutti nomi di prim’ordine alla stregua di Alexander Gadjiev pianoforte, da poco insignito con il Premio Abbiati, con Franck, Chopin e Musorgskij, il celeberrimo “Quadri da un’esposizione” (11 aprile h.21). E siamo in fine stagione con un altro duo, Laszlo Fenyo violoncello e Julia Okruashvili pianoforte con un programma tutto ungherese: Bartok, Liszt, Kodaly, Dohnanyi (che, con “Ruralia Hungarica”, attinge al patrimonio popolare). Il 25 aprile h.21 mentre 16 maggio stessa ora tornano i Barocchisti, in un magnifico programma barocco, ovviamente, Handel, Bach, Vivaldi e due autori raramente eseguiti, Lanzetti e Veracini (di questi ricordo le Ouvertures e i Concerti, d’ampio respiro).
E continuiamo in questa rassegna che, per la quantità di avvenimenti, è necessariamente schematica, passando alla danza, in cartellone al Teatro Olimpico. Inizio alla grande con “Il lago dei cigni”, ovvero il Canto, un nuovo allestimento liberamente ispirato a Cajkovskij e Cechov. Interpreta il Balletto di Roma con la direzione artistica di Francesca Magnini, Carola Puddu Cigno Nero e Roberta De Simone Cigno Bianco (dal 17 al 22 ottobre, h.20,30, domenica 17,30). Ci sono poi due attesi ritorni, i favolosi ed iperbolici Momix, la mitica compagnia americana fondata da Moses Pendleton (da martedì 7 a domenica 19 novembre, h.20,30, sabato 16,30 e 20,30, domenica 17,30) e “The Rocky Horror Show, altra leggenda che risale al ’75, un film irriverente e trasgressivo che continua ad esercitare il suo fascino. Voce narrante Claudio “Greg” Gregori, regia di Christopher Luscombe, con un nutrito cast ed una robusta band (da martedì 21 a domenica 26 novembre, h.20,30, sabato e domenica anche 16,30). Ancora Cajkovskij e il Balletto di Roma in “Lo schiaccianoci”, nuovo allestimento con Carola Puddu nel ruolo di Fata Confetto, ideazione e coreografia di Massimiliano Volpini, scene e costumi di Erika Carretta (dal 7 al 9 dicembre h.20,30, venerdì e sabato anche 16,30, domenica 17,30). Infine “Cenerentola”, regia e coreografia di Luciano Cannito con musiche di Prokof’ev, scene di Michele Della Cioppa e costumi di Giusi Giustino (da giovedì 18 a domenica 21 gennaio 2024, sabato e domenica anche 16,30). E si chiude alla romanesca, “Semo o nun semo”, uno spettacolo di Nicola Piovani ispirato alla vena popolare di Romolo Balzani, che ha trasposto nel canto lo spirito della Vecchia Roma. L’Ensemble Aracoeli accompagna Piovani e i cantanti Pino Ingrossi, Donatella Pandemiglio, Carlotta Proietti e l’attore Massimo Wertmuller in una serata fra colore e nostalgia (da martedì 12 a domenica 17 marzo h.20,30, domenica 17,30).
E veniamo alla Sala Casella. “Dialoghi” III^ edizione, di concerto con la Fondazione William Walton, rassegna di giovani interpreti reduci dai Corsi di specializzazione delle principali Accademie e Scuole di Musica, con Valerio Sebastiani che introduce all’ascolto (4 serate: 14-21-28 settembre e 5 ottobre h.19,30). Un modo diverso di accostarsi alla musica, rivolto soprattutto alle giovani generazioni, come risulta dai vari appuntamenti in programma. Così “Nuovi ascolti: Promu”, a cura di Andrea Penna, una label che include i generi più diversi, presentando il 13 ottobre h.20 “Cronache del dono della maledizione” cd del violoncellista Simone De Sena. “Lezioni di Musica” I, II, III e IV con, rispettivamente, il Quartetto Leonardo, Guadagnini, Indaco, Nous e condotto da Giovani Bietti approfondisce l’argomento (15 e 22 ottobre, 5 e 19 novembre domenica h.17,30). “Fabbrica, Musica e Letteratura è un triplice appuntamento molto intrigante: “Papyrus. L’infinito in un giunco”, viaggio nel cartaceo, dagli amanuensi in poi (2 dicembre h.20), “Bois-Legno. Tra oscurità e stupor”, il bosco come legame con la Madre Terra (27 gennaio h.20), “Mareme’, dal Marmo al mare: un viaggio nella nostalgia del ritorno”, il senso del Mito (2 marzo h.20). “Il violoncello svelato, introdotto da Andrea Penna, propone 4 incontri: Petrassi (16 febbraio h.20, Malipiero (23 febbraio h.20), Zemlinsky (15 marzo h.20), Kabalevskij (22 marzo h.20). “Bis! Ascoltiamo due volte”, con il direttore artistico della Filarmonica nonché valido violoncellista Enrico Dindo e Monica Cattarossi pianoforte imposta il discorso sull’ascolto consapevole, cioè approfondire l’incontro con il brano musicale (14 e 21 aprile, 12 e 19 maggio h.17,30). In chiusura Assoli, VIII^ edizione, musica nuova con interpreti nuovi, uno strumento per volta (violino, violoncello, flauto, pianoforte, viola, arpa: 24 e 3i maggio, 7 giugno h.19,30 e 20,30). E, ciliegina finale, i corsi di formazione con particolare attenzione ai più piccoli, perché educarli alla musica è davvero cosa buona e giusta.
Per maggior informazioni sui singoli programmi e sui biglietti www.filarmonicaromana.org
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