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Il pollaio politico

fghjDecisamente è stata dura rimanere bloccati per oltre due mesi a causa di un brutto guasto tecnico, il che ha significato restare muti innanzi ad una realtà in movimento e non poterne testimoniare i singoli passaggi. Già, ma cosa è accaduto in Italia che valesse la pena di essere commentato, nel bene e nel male? Più questo che quello, purtroppo, è un paese in deriva, lo sappiamo bene, dove accade tutto e il contrario di tutto, come sempre. Dunque: Renzi ha deciso che il Pd si deve dare una smossa e sta giocando col fuoco, il Cav., resuscitato, fra una barzelletta e l’altra riaggrega turbe di italioti, Casini non ha smentito la sua vocazione alla poltrona sicura ed è tornato all’ovile (personalmente non ho mai dubitato del suo opportunismo), Scajola è stato assolto a sua insaputa, mezzo paese è a bagnomaria, la corruzione dilaga e l’Ue la valuta in 60 miliardi di euro, cioè metà del totale europeo (sempre grandiosi noi) e, di pari passo, aumentano i disoccupati, soprattutto giovani, i neo poveri e l’ignoranza, vedi i ragazzotti che non sapevano chi fosse Hitler (di che stupirsi, dopo decenni di tv monnezza e continui tagli alla cultura?

eeeeIl ministro Bray è un entusiasta e ci crede, ma che può fare con un misero spicchietto di Pil?). In tutto questo girotondo Letta si dichiara ottimista, ne usciremo, anzi, ne siamo già usciti, ma Squinzi lo rampogna ed ha ragione lui: nella palude ci siamo e ci resteremo ancora a lungo.

  Ma, pur se la carrellata sul malessere italico era d’obbligo, non è solo di questo che volevo parlare. Il casino scoppiato alla Camera, ecco, dove però non bisogna lasciarsi guidare dall’emotività ma restare lucidi e, se possibile, oggettivi. Il decreto omnibus, Imu-Bankitalia, ha scatenato le “orde” grilline, con tutto il corredo di spinte, insulti, un corollario via web ed azioni collaterali (vedi il caso Augias). E qua bisogna davvero scindere la forma dalla sostanza, perché ciò che è avvenuto non è gratuita violenza, soprattutto verbale, ma ha una precisa causa scatenante.

VISCO, TERZO GOVERNATORE LAUREATO IN ECONOMIA ALLA SAPIENZA

Ed è il regalo, sì il regalo di oltre 4 milioni di euro fatto alla banche, il tutto agganciato alla questione dell’Imu, mentre era logico lo scorporo, la disomogeneità, come peraltro, lealmente, ha ammesso la Rosy Bindi. Perché non è stato fatto? Quale occulta operazione c’è dietro? Tutto molto subdolo, in un momento critico per il paese, azzoppato come mai nella sua pur tormentata storia degli ultimi anni, dove i protagonisti sono sempre i soliti e le comparse tutti gli altri, cioè noi, costretti sempre a guardare dalla finestra. Quindi c’è un motivo per dare di testa ed attaccare questo governo assolutamente anomalo, che fa gli interessi solo di una parte del paese, rischiando però di innescare una forte spinta deflattiva (i consumi devono ripartire dal basso, in alto è solo finanza speculativa). Di contro c’è la forma, più che discutibile, perché con quel linguaggio da caserma, tipo Lega, soprattutto sul web, si vanifica l’atto che, in sé, risulta valido, come denuncia di un sopruso ai danni dei cittadini (vallo a raccontare ai pensionati a 400 euro al mese). E non voglio accennare al libro di Augias in formato falò, perché mi vengono alla mente brutte immagini che pensavo sepolte nel tempo…

  Ma questa è politica “ruspante”, anche troppo, che rischia di finire in un vicolo cieco, mentre il Paese ha bisogno di tutt’altro.

Mentre si discute sulla bicamerale e il Cav. già vede un orizzonte azzurro nel suo futuro (attenzione, la Banda Bassotti ora è divisa in due ma basta un cenno del capo e torna una e indivisibile) l’Italia si sgretola e nulla si fa per prevenire, né a destra né a sinistra (89% di comuni a rischio idrogeologico, complici speculazione e politici locali), una buona parte, al sud come al centro e al nord, è imbottita di veleni (i colpevoli, se mai si troveranno, meritano l’ergastolo ed è poco), la nostra sicurezza è in forse per i tagli (4 miliardi) alle forze dell’ordine (vedi “Report” del 2 febbraio), poi ci sono i drammi locali e nazionali, l’Ilva, l’Electrolux, il Sulcis in agonia ed è un elenco infinito (e gli sperperi per opere mai finite i cui scheletri costellano la penisola?

zzzzz  tytrt

E il binomio terremoto-tangenti? E i soldi che non arrivano nei paesi disastrati dell’Emilia?). Ma i costi della politica non diminuiscono, anzi. E il problema, almeno nella mia visione, è sempre quello: se non si interviene con forza sulla triade maledetta che realmente (purtroppo) guida il Paese, cioè (eco)mafia, malapolitica e palazzinari (non costruttori, lo ripeto ancora una volta: questi creano, gli altri distruggono in nome del profitto), nulla si potrà mai fare. E, date le strette interrelazioni fra gli uni egli altri, dubito che qualcosa sia possibile.

  E allora, a questo punto, viste anche le continue procedure d’infrazione che ci commina l’Ue per la nostra insipienza, mi chiedo se non sia meglio il commissariamento del Paese. Affidiamolo agli scandinavi, che hanno il senso della cosa pubblica e del bene collettivo e noi ci teniamo la fantasia, il sogno, la creatività e il cazzeggio, nel quale siamo maestri.

  Soprattutto i politici…

4 Commentia“Il pollaio politico”

  1. Roberto da Napoli // 8 febbraio 2014 a 14:29 // Rispondi

    BENTORNATI! Auguri per la ripresa delle pubblicazioni e spero che sia l’ultima volta che ti vedo così confuso, così pessimista, così specchio dell’Italiano medio che non si raccapezza e si chiede che cosa non ha capito. Certamente il tuo scritto è voluto e quindi deve essere interpretato! Non sei confuso, ma metti in risalto la confusione generale, non dei cittadini ma degli amministratori. La commistione del decreto imu Banckitalia poteva essere evitata, ma entrambe, sia pure in momenti diversi dovevano essere discusse ed applicate. Non sono i 4 miliardi in dono ma un riequilibrio della banca stessa che, sia pure virtualmente, aveva un valore inferiore ad un appartamento in città. Vero è che oggi è difficile seguire Renzi, Letta, Monti che tra loro fanno Cssini, e nel casino pesca bene sia l’ex Cav. che il grillo sparlante, ma comunque si comincia a vedere l’uscita da tunnel (grazie Draghi). Spero che il prossimo editoriale sia meno triste! Auguri per la ripresa non solo della Voce, ma anche dell’Italia

  2. Lanfranco Giorgi // 11 febbraio 2014 a 7:58 // Rispondi

    BENTORNATO IN EDICOLA ! BENTORNATO DIRETTORE !
    La visione del direttore è molto pessimistica. Sicuramente è anche oggettivamente pessimistica. Ma i giornalisti, oltre a dover denunciare, perchè non danno anche delle indicazioni di percorrenza, perchè non alimentano la speranza a un Paese che ha un gran passato ed è ancora molto invidiato all’estero ? Per esempio, lo spread, quando era alto tutti ne parlavano, adesso che fortunatamente e sceso anche a 194 punti, si dà per scontato! A chi i meriti ? Abbiamo la memoria corta ? l’economia si nutre di proiezioni, di speranze. e allora alimentiamola, così aiutiamo anche il Paese a recuperare la normalità. L
    a disoccupazione è diminuita nell’ultimo mese, di pochisimo vero. Le esportazioni vanno sempre meglio, analizziamo questo trend e cerchiamo di estendere le buone pratiche. Il PIL, maledetto PIL, nell’ultimo trimestre ha dato un segnale positivo.
    Sto provocando, ma diamo anche speranza a questo grande ed invidiato PAESE !

  3. Maria Teresa C. // 13 febbraio 2014 a 22:48 // Rispondi

    Sinceramente la “visione” o analisi del direttore sulla situazione del nostro Paese non mi sembra “pessimistica” ma realistica.
    Da tempo mi ritrovo nel ruolo della “comparsa che può solo guardare dalla finestra”. La nuova legge elettorale che dovrebbe sostituire il “porcellum” non mi pare che possa dare agli elettori un ruolo da protagonisti. E intanto si sfiducia il governo non nella sede istituzionale, ma nella sede di un partito… Personalmente non ho niente contro Renzi (nelle primarie Renzi-Bersani gli ho pure dato il voto!!), mi sembra però che la direzione del partito gli abbia dato un po’ alla testa… Avrei continuato più volentieri a vederlo nel ruolo di sindaco, piuttosto che come rappresentante dell’Italia in un contesto internazionale: lì proprio non ce lo vedo…

  4. Anch’io, come Maria Teresa, reputo le righe che ha scritto il direttore non pessimistiche, ma realistiche. Il PD, colla sua percentuale di voti, ha avuto bisogno di un alleato. Il M5S non ha mai voluto entrare al Governo, per cui restava solo Berlusconi. Bersani, che gli faceva solo schifo fare l’alleanza con Forza Italia, ha dato forfait e si è presentato Letta, un ex-democristiano che con Berlusconi ha potuto fare un governo. Questo è il succo della faccenda, veramente tremenda.
    Adesso Renzi, dopo aver defenestrato Letta e che sa che deve avere il 50% dei voti per andare al Governo, sa con chi lo farà, per durare fino al 2018? Io aspetto il suo programma e i ministri. Questa è stata una brutta maniera per diventare Primo Ministro, dopo aver pugnalato un suo compagno di partito. Deve fare bene, deve fare presto, deve far sì che gli altri Paesi lo riconoscano come leader. Vedremo.

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