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Epifania, Re Magi e.. arance siciliane

untitledLa tradizione racconta che i Re Magi, giunti dall’Oriente a Gerusalemme, seguirono la stella cometa che li condusse alla grotta di Betlemme e lì, trovato il Bambino, si prostrarono, lo adorarono e gli donarono oro, incenso e mirra. In ricordo dei doni offerti dai tre saggi, la Befana non vuole essere da meno e, come ben sanno i bambini buoni, essendo una vecchina generosa, monta a cavallo di una scopa e vola tutta la notte su paesi e città per distribuire doni.

Roma, città particolarmente amata dalla Befana si veste a festa per festeggiarla e piazza Navona è tutto un tripudio di luci e di colori, di suoni e di canti e, soprattutto, di bancarelle che traboccano di dolci di regali per la gioia di una moltitudine di bambini, di ragazzi, di papà, di mamme e di nonni generosi, ben lieti di far felici i loro pargoli. La Befana di quest’anno riserverà una bella novità: i Re Magi, in carne e ossa, arriveranno su magnifici cavalli spagnoli, seguiti da un corteo di personaggi importanti e no, vestiti nei costumi antichi di colori vivaci e sfavillanti e questo arricchirà molto la già movimentata e chiassosa festa, popolata da una moltitudine di vivaci befane. La buona Befana, lo sappiamo, è instancabile e non farà tappa soltanto a Roma. Sulla sua indistruttibile scopa volerà in lungo e largo su tutta l’Italia e, quindi, ogni regione la festeggerà con le proprie tradizioni  e sarà festa ovunque e bella occasione di divertimento.

 I doni, oltre che legati alla Befana evocano anche i Re Magi e a proposito dei tre saggi d’oriente, voglio raccontare ai nostri lettori un episodio non molto conosciuto, quello riguardante la loro tomba  e quello del trasferimento delle loro reliquie da Gerusalemme a Milano. Secondo la tradizione, Eustorgio, vescovo della città, nel IV secolo d. C. si recò in Terrasanta e fece trasferire  le spoglie dei tre  famosi personaggi a Milano.

Il lungo viaggio con un pesante carro trainato da buoi  e cavalli, si sarebbe dovuto concludere a Milano con l’insediamento delle reliquie in Santa Tecla, ma le cose andarono diversamente perché il carro s’impantanò  e rimase bloccato nei pressi di Porta Ticinese e non si mosse più da lì. Questo episodio apparve ad Eustorgio come un segno divino, cioè come se Dio avesse decretato che in quel luogo si dovesse creare un santuario per le spoglie dei Re Magi e per questo fece costruire una Basilica, dedicata poi proprio a S. Eustorgio,  e le  reliquie si trovano nel transetto, sul lato sinistro.

La  Basilica si  trova  dov’era  il più antico fonte battesimale di Milano, di San  Barnaba. La tomba dei Re Magi, però, ebbe una storia piuttosto movimentata perché, quando nel 1162 l’imperatore Federico Barbarossa  invase e incendiò Milano, trafugò le reliquie e le portò in Germania, a Colonia, e lì rimasero  fino al 1904 quando, parte di ciò che restava, ritornò a Milano e fu ricollocato nella Basilica  di S. Eustorgio.

Oggi, comunque, a Milano, nel giorno dell’Epifania si fa una bella festa, con un corteo che parte dal Duomo e arriva proprio a Sant’Eustorgio. I figuranti  sono vestiti con  variopinti costumi orientali: i Re Magi in testa, poi Erode, le varie autorità  ed il popolo. Nel corteo si distinguono i Facchini della Balla, che rappresentano i savi, i dignitari ed i vassalli  che portano i doni di rito, seguiti dai valletti , dai  palafrenieri e dagli scudieri.

Dopo la cerimonia, nella Basilica di S. Eustorgio, bambini e ragazzi offrono i giocattoli ai bambini  poveri della città.  Finita la cerimonia, i Re Magi restituiscono al sagrestano  lo scettro, la corona e la barba.

Detto di Roma e di Milano, ovvero del Centro e del Nord d’Italia, andiamo a vedere laggiù nel Meridione, quello insulare, come si festeggia l’Epifania.

 L’ Epifania a Piana degli Albanesi ( Palermo)

 Nel Territorio di Piana dei Greci, o degli Albanesi, nel XV secolo si stanziarono degli albanesi sfuggiti all’avanzata dei Turchi nei Balcani. Gli Albanesi però, giunti in Sicilia non si amalgamarono mai con il popolo siciliano, ma conservarono gli usi ed i costumi  della loro terra di origine e per questo motivo la festa della  Epifania avviene secondo  una suggestiva cerimonia di rito greco-bizantino.

Il 6  di gennaio, per loro, non rappresenta la venuta dei Magi , ma il Battesimo di Gesù in cui  Dio Padre riconobbe nel Cristo il proprio Figlio. Nel giorno della festa, tra canti e suoni, il Vescovo ed i sacerdoti si recano  alla fonte dei TRE  CANNOLI per rievocare il battesimo nel Giordano ed è per questo che  viene intonato il canto  NE GIORDAN.

La cerimonia è particolarmente suggestiva. Qui il vescovo immerge per tre volte la croce nella fonte, mentre una colomba (finta) che rappresenta la discesa dello Spirito Santo, vola giù dal tetto della chiesa e si posa sulla spalla del vescovo. Dopo il rito del vescovo arrivano i portatori di arance, che in questo periodo sono rosse, succose e polpose. Le arance vengono immerse nell’acqua benedetta e poi  distribuite alla gente che si accalca per prenderle proprio perché sono arance benedette. Le arance rappresentano  la speranza nella rinascita del ciclo della vita, così come la rinascita  ad una nuova vita è implicita nel rito del battesimo.

La festa finisce in bellezza, anzi in dolcezza, con dei magnifici dolci fatti con farina, zucchero e miele.

5 Commentia“Epifania, Re Magi e.. arance siciliane”

  1. Dei Re Magi e dell’Epifania si sa un po’ tutto, non sapevo invece della tradizione delle arance nella Sicilia di oggi. E’ davvero una gran bella tradizione festeggiare con il prodotto tipico della Regione, le arance, che sono simbolo di gioia e di allegria, per il colore, l’odore ed il sapore.
    Davvero originale e per me anche divertente

  2. A me le reliquie hanno provocato sempre un leggero fastidio e non di rado anche sconcerto. In questo caso si parla, per giunta, di reliquie che riguardano personaggi prossimi a quelli delle favole, comunque del mito e della leggenda. Sto ancora aspettando di leggere qualcosa di storicamente provato in modo inconfutabile, ma questo non mi impedisce di apprezzare la tenera poesia che circonda la loro presenza al cospetto del Bambino Gesù nella capanna di Betlemme.
    Preferisco, però, le arance dei Tre Cannoli e mi piacciono le manifestazioni che richiamano tradizioni locali come questa della Sicilia.

  3. Carlo Raffi // 7 gennaio 2015 a 17:19 // Rispondi

    Io non ho l’abitudine di scrivere ai giornali, ma voglio fare un’eccezione perchè ho letto una descrizione di cose abbastanza conosciute fatta con semplicità davvero esemplare.
    Non so se l’autrice di questa descrizione sia un’insegnante o meno, comunque mi compiaccio con lei perchè ha scritto con una chiarezza ed una semplicità davvero apprezzabili e comunque poco diffusa.
    Il rito delle arance è molto simpatico e concordo con il signor Aldo sul fatto che si ispira al prodotto più tipico della Sicilia.

  4. Maurizio Solinas // 7 gennaio 2015 a 21:29 // Rispondi

    L’articolo è molto interessante ma le reliquie o le presunte reliquie dei Magi non sono a a Milano in S. Eustorgio. furono trafugate nel 1164 da Federico Barbarossa e traslate a Colonia, dove venne costruita apposta una cattedrale. La cattedrale di Colonia.
    http://koelner-dom.de/index.php?id=17450&L=1

  5. Sì, Maurizio, ma hai ragione solo in parte e ripeto anche a te quanto ho scritto nel commento sulla vicenda dei Re Magi riportata su News Arte e Cultura a firma del Direttore Mazza.
    Nel 1903 il cardinale Andrea Ferrari chiese ed ottenne, solo in parte, la restituzione dei resti dei Magi, consistenti in pochi frammenti di ossa. La restituzione avvenne in occasione dell’Epifania del 1904 e quelle poche ossa sono custodite nella basilica di S. Eustorgio, transetto di sinistra.
    Mi congratulo con te per l’attenzione che poni in ogni lettura, sicuro indice di spessore e curiosità intellettuale. Buon Anno.

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