Pubblicato: 30 settembre 2017 di Antonio Mazza in News // 0 Commenti
Bancomat, pagamenti, transazioni finanziarie, movimento titoli, consulenza ai clienti. Certo, volendo fare una sintesi un po’ superfciale, le banche sono questo, ma è comunque riduttivo confinarle ad un semplice ed al contempo complesso gioco di capitali. C’è dell’altro, quella faccia meno nota che, ormai da 16 anni, si disvela al pubblico ed è un’espressione non da asettico Monopoli come siamo abituati bensì un sorriso che fa bene, in quanto trasmette un messaggio di cultura. E’ lo scrigno di Bellezza che Banche e Fondazioni custodiscono nelle loro sedi, opere d’arte acquisite nel tempo o già in loco (molti istituti finanziari sono in palazzi antichi, spesso veri e propri gioielli architettonici). Uno scrigno che si dischiude sabato 7 ottobre, 102 palazzi in 52 città, con 9 notevoli “new entry”: è la XVI° edizione di “Invito a palazzo”, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italia per l’UNESCO e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Main Media Partnership della RAI e la Media Partnership del TGR.
Una festa all’insegna del Bello, quell’immenso patrimonio d’arte che costituisce il nostro specifico e che purtroppo, molto spesso, non sappiamo valutare nella giusta misura. L’apporto di Banche e Fondazioni va proprio in questa direzione, la salvaguardia nonché il restauro (3,5 miliardi di euro erogati negli ultimi dieci anni) e i risultati ora in mostra al pubblico hanno anche un valore aggiunto. “Guida per un giorno”, ovvero studenti delle scuole superori quali ciceroni, un’iniziativa studiata apposta per avvicinare i giovani alla cultura, soprattutto se legata al territorio. E ce n’è in abbondanza nella giornata di sabato, a partire dal nord Italia, il Piemonte con i suoi eleganti palazzi del 600-700, talora carichi di memorie, come Palazzo Perrone a Torino che fu sede dell’ambasciata francese presso la corte Sabauda (Fondazione CRT-Cassa di Risparmio di Torino). E, di contro, edifici modernissimi, vedi, sempre a Torino, lo spettacolare Grattacielo Intesa Sanpaolo, opera di Renzo Piano.
Passando di regione in regione si alternano palazzi che sono già in sé opere d’arte, come, ad esempio, Bergamo (chiostro di Santa Marta, Ubi Banca) , Genova (Palazzo Doria e Palazzo Spinola, rispettivamente Fondazione Carige e Banco di Sardegna), Treviso con il Monte di Pietà impreziosito da Luca Giordano. E, ancora, Vicenza con il polo museale e culturale di Palazzo Leoni Montanari, Intesa Sanpaolo, Bologna con l’eclettismo fine ‘800 di Palazzo di Residenza, Cassa di Risparmio, e le eleganze rinascimentali di Palazzo Saraceni, Fondazione cassa di Risparmio, Ravenna con il complesso degli antichi chiostri francescani, Fondazione Cassa di Risparmio, Siena che nel Palazzo Salimbeni ospita la più antica banca del mondo, il Monte dei Paschi, Fano con la sua “domus” di Palazzo Bambini, Credito Valtellinese, Terni con Palazzo Montani Leoni dove si trova l’archivio delle confraternite, Fondazione Cassa di Risparmio Terni e Narni, Napoli con Palazzo Zevallos Stigliano, in mostra Caravaggio e 120 opere di scuola napoletana e meridionale, Intesa Sanpaolo, Palermo con Palazzo Branciforte, polo culturale multifunzionale (dall’archeologia alla numismatica ai Pupi, oltre all’immensa biblioteca, Fondazione Sicilia), Sassari, dove nel Palazzo della Presidenza e Direzione Generale del Banco di Sardegna figurano ben 42 opere di Mario Sironi. L’elenco è denso e bisognerebbe citare tutti gli enti bancari per la ricchezza in mostra (come le splendide collezioni d’arte toscane) per cui rimando al sito web in calce all’articolo. E ora la nostra città, con le sue meraviglie.
Cominciamo con lo splendido Palazzo Altieri, che celebra i fasti dell’antica famiglia romana e un papa, Clemente X (celebrato nella “Allegoria della clemenza”, grande affresco di Carlo Maratta). Il Palazzo, opera di Giovanni Antonio De’ Rossi, che ha lavorato molto nell’Urbe (cito la chiesa di San Rocco e Villa Carpegna), collaborando anche con Rainaldi e Bernini, è considerato un ottimo esempio di barocco romano. Al suo interno notevoli affreschi (come “L’Apoteosi di Romolo”, di Domenico Maria Canuti, allievo di Guido Reni) e una nutrita quadreria, con opere di carattere sacro e profano. A Palazzo Altieri hanno sede l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, la Banca Finnat e la Banca BPM. Di qui, a due passi, il non meno interessante Palazzo De Carolis, costruito nella prima metà del ‘700 da Alessandro Specchi, l’architetto della scalinata di Trinità dei Monti, con la sua spettacolare scala elicoidale ed uno splendido Luca Signorelli (Unicredit).
Poco più oltre, al Corso, l’elegante Palazzo Rondinini, opera settecentesca di Gabriele Valvassori (Mote dei Paschi, per i soli iscritti a MPSArt news). Torniamo indietro, verso via Nazionale, ed ecco Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia, realizzato a fine ‘800 da Gaetano Koch, con il grandioso Scalone d’Onore. Poi oltretevere, la sede romana del Credito Valtellinese, esempio di architettura razionalista lì dove un tempo era la Spina di Borgo. Infine il Palazzo Orizzonte Europa della BNL Gruppo BNP Paribas, una struttura di 12 piani situata in zona Tiburtina, nell’area della Stazione Alta Velocità. Un struttura che guarda al futuro ma non dimentica le radici, il nostro passato e questo accoglie il visitatore con opere intense, firmate da artisti che coprono un notevole arco di tempo: da Lotto a Corot, da Morandi a Schifano.
E il comun denominatore di tutto, che anima questa giornata , è “la filosofia del bello”, come ha detto Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana.
“Invito a Palazzo. Arte e storia nelle Banche e nelle Fondazioni di origine bancaria”, sabato 7 ottobre dalle h.10 alle 19, ingresso libero. Per informazioni e l’elenco completo delle aperture al pubblico 066767400 e palazzi.abi.it
Scritto da: Antonio Mazzain data: 30 settembre 2017.il1 ottobre 2017.
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