Ben 32.500 mq. di superfici restaurate, 23 piani di ponteggi e 83 km. di tubi metallici. Sono solo alcuni dati relativi ai lavori di pulizia e manutenzione che dal 2010 si svolgono sulla parte esterna della Basilica di San Pietro, lavori impegnativi soprattutto per la porosità del travertino (nel tempo si verificano fenomeni di alveolizzazione col rischio che si sgretolino capitelli e mascheroni). Ma già dal lontano 2002 la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra effettua pregevoli restauri nelle basiliche e chiese romane (ed anche fuori, come nella Santa Casa di Loreto), intervenendo anche in campo archeologico (la Necropoli Vaticana). Ed a questa che potremmo definire una missione nel segno della Bellezza si aggiunge il non meno pregevole Festival di Musica Sacra, giunto alla XVI edizione, con i mitici Wiener Philarmoniker quale orchestra in residence.
Bello l’inizio in San Pietro, sabato 4 novembre, con la luminosa “Messa dell’Incoronazione”, opera giovanile di Wolfgang Amadeus Mozart, eseguita dalla Illuminart Philarmonic Orchestra and Illuminart Chorus diretti da Tomomi Nishimoto. Alle h.16 seguita, alle 17, dalla Santa Messa celebrata dal Cardinale Angelo Comastri e dal suggestivo canto tradizionale cristiano giapponese dell’Orasho. In serata, h.21, nella Basilica di Sant’Ignazio di Loyola, la PalatinaKlassik-Vokalensemble, il Philharmonischer Chor an der Saar e l’Orchestra del Conservatorio Statale di Kazan diretti da Leo Kramer, proporranno alcuni momenti del repertorio sacro di Anton Bruckner: brani dal “Requiem” , “Messa in re minore” e “Te Deum”.
Ancora Mozart domenica 5, h.21, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, il suo magnifico “Requiem”, una delle pagine più intense della storia della musica. E di nuovo l’Illuminart Philarmonic Orchestra and Illuminart Chorus diretti da Tomomi Nishimoto, presente nelle scorse edizioni del festival con notevoli esecuzioni di Beethoven (“Nona Sinfonia”) e Verdi (“Requiem”). E Mozart ci fa ancora compagnia lunedì 6 h.21, nella Basilica di San Paolo, “Concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore “, Daniel Ottensamer solista accompagnato dai Wiener Virtuosen, membri dei Wiener Philarmoniker. E questi, dopo Mozart, interpretano Giovanni Battista Pergolesi, il suo “Stabat Mater” pervaso di lirico pathos.
Lunedì 6, sempre in San Paolo, un’autentica “chicca”, “La Creazione”, oratorio di Franz Joseph Haydn che vede insieme la Limburger Domsingknabe e l’Orchestra Roma Sinfonietta diretti da Andreas Bollendorf. Raramente eseguita è, fra le composizioni sacre di Haydn, forse la più ispirata, con le sue arie, i recitativi ed i cori di limpida bellezza. Composta nel 1798 “La Creazione” rivela una vitalità di fondo sorprendente, avendo il musicista austriaco 66 anni. Il messaggio che ne scaturisce è di sapore ecumenico, come quello del concerto di chiusura a Santa Maria del Popolo, venerdì 10 alle 19,30. Qui, cinque secoli fa, nell’allora contiguo convento, poi demolito dal Valadier quando ristrutturò la piazza, soggiornò Martin Lutero durante il suo viaggio a Roma. E, nella ricorrenza dei 500 anni della Riforma protestante, nello spirito ecumenico voluto da Papa Francesco, viene eseguito un “Concerto Luterano”. Le musiche della liturgia protestante, fra le quali “Eine feste Burg ist unser Gott”, il famoso inno composto da Lutero (e ripreso in una non meno famosa Cantata di Johann Sebastian Bach), saranno eseguite dal Kammerchor der Frauenkirche Dresden e l’Ensemble Instrumental Musica diretti da Matthias Grunert. Meissen, la marca di porcellane tedesche nata nel 1710, famosa anche per la sua produzione di carattere sacro, sponsor principale del Festival: l’arte che si coniuga con l’arte.
Inserire un commento