XIV Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra
Pubblicato: 26 ottobre 2015 di in News // 0 Commenti
E siamo così giunti al 14° anno di un appuntamento che è ormai parte integrante della cultura romana, all’insegna dell’armonia, incontro che, in questo clima di Giubileo, diventa messaggio di condivisione e di pace. Soprattutto condivisione, perché la musica è idioma universale e mai come in questi anni inquieti, in una fase storica fluida, dove si è perso il controllo della realtà (guerre, terrorismo, migrazione), si avverte il bisogno di qualcosa di raro e prezioso che riempia i nostri vuoti: qualcosa di molto simile ad un sentimento religioso che tale è per chi crede e stempera invece in toni comunque alti per chi non crede. Perché il senso del sacro non necessita di una fede precisa, anzi, spesso è proprio chi non crede a nutrire in sé una nobiltà di emozioni, come una consapevolezza nuova.
E dunque il Festival di Musica Sacra parla direttamente alla nostra parte più intima, chiamiamola pure anima, perché scaturisce da un tipo di ricerca che eleva la musica ad una dimensione spirituale. Così incontriamo subito, mercoledì 28 nella Basilica di San Pietro, h.16, la “Messe solennelle de Sainte-Cécile”, di Charles Gounod. Pur con echi operistici (Gounod ha scritto soprattutto opere, vedi “Faust”) rivela un forte afflato mistico, che l’IlluminArt Philarmonic Chorus and Orchestra e il coro e Orchestra di Roma Sinfonietta, diretti da Tomomi Nishimoto, già nota al pubblico (la “Nona” diretta l’anno scorso), sicuramente metteranno in risalto. Seguirà, alle 17, la Santa Messa celebrata dal Cardinale Angelo Comastri intermezzata da Pater-Rupert-Mayer-Messe del tedesco Hans Berger che dirige il Montini-Chor und Ensemble. Conclude l’IlluminArt con Il Canto Orasho, tradizionale canto cristiano antico giapponese.
Imperdibile il 29, Basilica di San Paolo, h.21, con i mitici Wiener Philarmoniker, ospiti abituali del Festival. In programma due sinfonie di Beethoven, la n.8 e la n.7., solare la prima quanto più intimistica l’altra, con quello struggente allegretto del secondo movimento. Dirige Herbert Blomstedt, di fama internazionale, in una delle sue rare apparizioni in Italia. E dalla preghiera laica di Beethoven al “Concerto in onore della Patrona Bavariae”, di Hans Berger che dirige il Monthini-Choir, serie di composizioni sacre su testi biblici e canti popolari tedeschi (il 30 alle h.12 in Sant’Ignazio da Loyola). E, nella stessa giornata, la “Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi, pietra miliare della musica sacra, nell’interpretazione dell’IlluminArt e della Roma Sinfonietta diretti da Tomomi Nishimoto (alle h.21 nella Basilica di San Paolo).
Interessante il concerto del 31 ottobre a Sant’Ignazio, h.12, perché presenta opere inedite di compositori europei: il “Credo” di Giovanni Bonato che ha vinto un importante premio nel 2012, il “Concerto per coro misto” composto da Alfred Schnittke sulla base di un testo armeno del X secolo e considerato uno dei capolavori corali del ‘900, tre composizioni di Michael Waldenby ispirate al Liber Ecclesiastes.
L’esecuzione è d’impronta svedese: il St.Jacob’s Chamber Choir di Stoccolma diretto da Gary Graden. In serata, a San Paolo, h.21, l’imponente Sinfonia n.2 , “Resurrezione”, di Gustav Mahler, con il Chor und Orchester der Philarmonie der Nationem diretti da Justus Frantz, che è anche un grande pianista (vedi i concerti di Mozart). Simbolico poi il concerto del primo novembre, h.21, a Santa Maria Maggiore, in quanto, come afferma Hans-Albert Courtial, il dinamico Presidente del Festival,volto a “favorire il dialogo ecumenico attraverso la musica sacra”. Nelle passate edizioni il coro della Sistina si è confrontato con quello di altre confessioni cristiane, anglicani, luterani, ortodossi e quest’anno il dialogo avverrà con la Chiesa Luterana di Svezia: la cappella Sistina diretta da Massimo Palombella e il St.Jacob’s Chamber Choir diretto da Gary Graden. E, infine, ultimo appuntamento a Sant’Ignazio, h.21, con una sorpresa, la “Toccata, Canzone e Fuga in re maggiore” per organo a canne di Giovanni Allevi in prima assoluta. Seguono 4 contrappunti dall’ “Arte della Fuga” ed un corale di Johann Sebastian Bach, una sonata per organo di Felix Mendelssohn-Bartholdy e improvvisazioni su tema nell’interpretazione di Leo Kraemer.
Ma, come ben sappiamo, il titolo parallelo del Festival è “L’arte ama l’Arte”, ovvero l’attenzione alla Bellezza, i tanti restauri fatti nel corso degli anni, che hanno permesso di rivitalizzare situazioni critiche (come gli interventi nella necropoli vaticana). Attualmente è in corso il lavoro di ripulitura del prospetto ovest della Basilica, corrispondente all’abside, il terzo lotto che conclude il restauro definitivo dell’intero perimetro, con chiusura prevista dei cantieri nel 2016. Uno sforzo non indifferente, reso possibile dal mecenatismo dei numerosi sostenitori e amici della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra (al concerto del 29, in San Paolo, saranno presenti il Principe Hans-Adam II e la Principessa Marie del Liechtenstein). Né si dimentica la solidarietà. Il concerto del 31 ottobre, in San Paolo, è in collaborazione con la Mary’s Meals Association, che cura progetti di alimentazione per le scuole situate nelle zone più povere del mondo, dove fame e miseria impediscono ai bambini di ricevere un’istruzione.
Tutti i concerti sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
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