Roma XIII Regio, Aventinus, l’area ad ovest che dà sul fiume, dove approdano le navi onerarie e quelle che trasportano marmi per abbellire la Roma di Augusto. Qui, nell’area compresa fra gli Emporia e gli Horrea Galbana si trova il Porticus Aemilia, un’imponente costruzione che, nel 193 a.C., gli edili curuli Marco Emilio Lepido e Lucio Emilio Paolo destinarono a centro di stoccaggio merci del vicino porto fluviale. Imponente allora, come già risulta dalla traccia nella Forma Urbis Severiana, 52 navate e 350 arcate, ed imponente ancor oggi, per quel che ne resta, una massiccia costruzione in opus caementicium.
Il Portico decadde nel V-VI secolo d.C. e, come tutta l’area, scarsamente popolata causa la malaria (la bonifica avvenne dopo il 1870, con Roma capitale), fu invaso da vigne ed orti. Le merci arrivavano ora a Ripa Grande e a Testaccio, nel medioevo e fino al XVI secolo, si celebravano i ludi di carnevale, in genere gare e corse di cavali ma anche giochi violenti, come tauromachie e la “ruzzica dei porci” (i maiali, legati su carrette, erano precipitati giù dal colle dei cocci). Del glorioso passato SPQR restavano solo rovine sparse fra povere case o sepolte dalla vegetazione o ancora ospitanti chiesine medioevali, come quella di San Lazzaro, addossata ad un arco degli antichi horrea (l’Arco di San Lazzaro è tuttora visibile in via della Marmorata).
Fra i ruderi del Porticus Aemilia nel 1800 e in epoca successiva s’installarono una vetreria e poi un deposito di acque minerali, quindi la zona fu urbanizzata e i palazzi circondarono tutto. Lentamente sopravvenne il degrado, sempre più accelerato, il Porticus come discarica e luogo mal frequentato finché, nel 2011, inizia la rinascita, grazie ad una perfetta sinergia a tre fra Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma, il Municipio I Roma Centro Storico e il Reale Istituto Neerlandese. Si ripulisce e bonifica la zona e, in parallelo, si procede ai lavori di scavo nell’area del Porticus e di restauro delle strutture esistenti. Ed i risultati eccoli oggi, assolutamente di rilievo.
Una fuga di arcate inserite fra i palazzi, la cui spettacolarità fa solo vagamente intuire quella che doveva essere l’imponenza della costruzione originaria, il tutto ora articolato come uno spazio restituito alla cittadinanza. Un parco pubblico di 1200 mq. che ingloba il passato nella logica del “museo diffuso” che sta gradualmente caratterizzando il quartiere (vedi gli scavi nell’area del nuovo mercato). La zona, recintata e con orari di apertura e chiusura, oltre alla fruizione pubblica (è prevista un’area giochi per bambini) è destinata ad ospitare manifestazioni ed eventi culturali, come quelli già in atto (un murale di street art di Alessandro Gorla, il “Genius Loci”, quando i romani consacravano uno spazio, e l’installazione fotografica di Yuri Corti). Non mancano, ovviamente, i pannelli esplicativi, che documentano i cinque anni di lavoro occorsi per recuperare l’area, sia la parte di superficie, sia quella di scavo, che ha permesso una lettura stratigrafica del contesto.
I Portici a Roma erano abbastanza frequenti e i più famosi e spettacolari erano quelli di Ottavia e l’Hecatostylon di Pompeo, e, oltre ad una funzione pubblica, avevano talvolta anche quella politica come i Saepta Julia, a lato del Pantheon, dove si svolgevano i Comizi Centuriati. Il Porticus Aemilia (anzi “la”, al femminile) era soprattutto un deposito di derrate ed aveva un ruolo simile a quello dei Minucia Frumentaria, in Campo Marzio (ma qui il popolo aveva agevolazioni, soprattutto in caso di carestie). Sottratto al degrado ora, oltre ad essere un tassello ricostituito della storia cittadina, segna un punto di continuità con il passato di una zona che era il cuore pulsante della Roma monumentale (perché qui arrivavano i marmi preziosi che l’abbellivano). Dunque un prezioso documento storico del quale gli abitanti di Testaccio, accorsi all’inaugurazione ufficiale, si sono appropriati con orgoglio ma anche la consapevolezza di uno spazio nuovo da tutelare con quella cura attenta che si riserva alle cose di famiglia.
La Porticus Aemilia si trova fra via Giovanni Branca e via Franklin.
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