Sì, un concorso decisamente “speciale” perché il “Museum Beauty Contest”, ideato ed organizzato dall’artista spagnolo Paco Cao, mette in lizza e fa sfilare sulla passerella non leggiadre fanciulle ma opere d’arte ospitate nella Galleria di Valle Giulia. 18 ritratti maschili e 18 ritratti femminili selezionati in una sorta di “primarie” dallo stesso personale della Galleria, dal direttore agli assistenti di sala, nell’arco di quattro mesi (ottobre 2016-gennaio 2017). Voto on-line che si ripeterà ora, coinvolgendo il pubblico, per una nuova selezione che culminerà nel Gran Finale del 27 marzo, quando verranno proclamati i vincitori, Miss e Mister Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
L’idea base è quella di coinvolgere i visitatori (peraltro in aumento e questa è una buona notizia) che, nella scelta fatta in loco con una scheda o per via telematica, si trovano così a dialogare con il dipinto o la scultura Avviene una sorta di interazione diversa dal semplice ammirare o meno l’opera esposta perché in questo modo si è come responsabilizzati. Lo scopo è andare oltre la prima fase di lettura, quella puramente emozionale, per affrontare quella più critica, magari solo abbozzandola (e qui, ovviamente, varia da soggetto a soggetto). Dunque un modo nuovo di rapportarsi all’opera d’arte, a mezzo fra serio e faceto, attingendo ai modi della cultura pop, quali appunto un concorso di bellezza. D’altronde ciò è tipico della personalità di Paco Cao, che, attraverso una multimedialità di linguaggio, esorcizza l’ “alto” ed il “basso” della percezione artistica, facilitandone -e semplificandone- la fruizione (fra i suoi ultimi progetti “Harlem Hidden History”, “PLRF Cabinet”, “Eternal rest”, oltre a collaborazioni con il MoMa di New York, il Prado di Madrid, il Mart di Rovereto).
E diamo un’occhiata alle opere che interpretano il gusto e la sensibilità artistica degli ultimi due secoli. Così per i maschietti si va dal neoclassicicismo di Pietro Galli, allievo del Thorvaldsen (un’elegante statua di Apollo) e Andrea Appiani, ritrattista di Napoleone (un austero Vincenzo Monti) al romanticismo di Horace Vernet (ritratto del principe Aleksandr Ivanovic Barjatinskij e dai toni pre-espressionistici di Van Gogh (“Il giardiniere”) alla tensione plastica di Vincenzo Gemito (“Alessandro Magno”) e alla ricerca di Benvenuto Ferrazzi, esponente meno noto della Scuola Romana.
Il gentil sesso è ottimamente rappresentato. Anche qui un arco di due secoli, con opere e autori di tutto rispetto. Le tonalità neoclassiche di Tommaso De Vivo, allievo del Camuccini (“Testa di donna”), si alternano a quelle preraffaellite di Dante Gabriele Rossetti, uno dei fondatori del movimento (“Ritratto di Jane Morris”) e queste alle sfumature nazarene di Alessandro Franchi (“Santa Caterina”). E, ancora, l’eleganza un po’ malinconica di Vittorio Corcos (“Sogni”) figura accanto a quella più pretenziosa di Giovanni Boldini (“La marchesa di Rochefort-Lucay”) o alla soave vaporosità di Giacomo Balla, della cui mostra in Galleria scrivo a parte (qui “Veli rosa. Ritratto di Luce”). E poi Modigliani, Donghi, De Chirico, una rosa di opere che onora questo Museum Beauty Contest, stimolante iniziativa nell’àmbito di quel vasto progetto di ristrutturazione e rilancio della Galleria nazionale che è “Time is Out of Joint”.
“Museum Beauty Contest”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, fino al 1° maggio. Da martedì a domenica h.8,30-19,30, biglietto euro 10, ridotto 5. Per informazioni 06.32298221 e www.lagallerianazionale.com
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