“Laudato Si’”, l’enciclica di Papa Francesco che ci invita al rispetto dell’ambiente, a curare ed amare nostra Madre Terra, non poteva lasciare indifferenti quanti -e non sono pochi, per fortuna- hanno fatto una scelta di turismo consapevole. Un turismo non invasivo, come quello di massa, che poco si interessa dell’ambiente e molto di “selfie”, spesso in totale ignoranza, se non addirittura in danno, del territorio e della gente che lo abita. Un turismo autosufficiente, ben conscio del come e quanto utilizzare le risorse naturali senza inutili sprechi, coniugando nel giusto modo rispetto dell’ambiente e voglia di conoscenza.
E questo tipo di turismo è oggi rappresentato dal “Giubileo dei camperisti” svoltosi a Roma in piazza San Pietro, dove sono affluiti migliaia di appassionati del cosiddetto “abitar viaggiando” per testimoniare la loro condivisione delle parole di Papa Francesco. Per il camperista il rispetto dell’ambiente è una regola di vita e proprio partendo da questo assioma la rivista “Plein Air”, storica pubblicazione che dal 1971 pratica il “Turismo secondo natura” (come da sottotitolo, quasi un manifesto programmatico), ha inserito l’evento fra quelli previsti dell’Anno Straordinario della Misericordia. Con in più un presente per Papa Francesco.
Un camper o meglio un autocaravan, donato da Arca e da Fiat Professional, un bel mansardato con tutti i confort e navigatore satellitare che poi il Papa destinerà a fini caritatevoli (ma non mi meraviglierei, conoscendo la straordinaria personalità di Francesco, che lo usasse per andare in giro a predicare l’amore e la tolleranza, come il suo omonimo in tempi lontani). Ed è un dono simbolico, perché il camper, se vissuto consapevolmente, racchiude in sé valori precisi, che vanno dalla già citata ecosostenibilità (il camper è un sistema a circuito chiuso, dove tutto viene regolato in base al bisogno “reale”, evitando inutili consumismi) al contatto capillare con il territorio e questo comporta il rapporto umano diretto, senza filtri di sorta.
Il turismo en plein air nasce ufficialmente in Italia nel 1961, una roulotte al seguito dell’auto, situazione molto spartana che si perfezionerà nel 1968, con il primo veicolo integrale e mansardato. Inizia l’avventura del campeggio su ruote, con tutti i vantaggi che lo stare in tenda non può avere, dall’evitare l’umidità notturna ai servizi incorporati perché, col tempo, il settore dell’ “abitar viaggiando” si perfeziona sempre di più. E’ un crescendo di iniziative che significano anche e soprattutto posti di lavoro, con le aziende produttrici dislocate in varie regioni italiane (in particolare Toscana, fra la Val d’Elsa e la Val di Pesa, la cosiddetta “Camper Valley”. Centri di produzione e lavorazione sono anche in Umbria ed Abruzzo). Oggi l’industria del caravanning made in Italy, con 5.500 addetti ed un fatturato annuale di 700 milioni di euro, si colloca fra le migliori d’Europa (insieme a Francia e Germania). E la tendenza è in avanti.
C’è stato, come in tutti i comparti produttivi, un calo causato dalla crisi che nel 2007 ha provocato una forte contrazione nelle vendite, da 15mila a 8mila unità, ma si avvertono sintomi di ripresa. E’ iniziata nel 2015, un trend in crescita che fa ben sperare, oltre 12mila veicoli ricreazionali prodotti con un incremento delle esportazioni (ben 45%). Perché il camper made in Italy è apprezzato all’estero, per il suo design non meno che per la tecnologia avanzata e qui non si può non citare la casa costruttrice Arca, del gruppo Trigano, che ha donato il veicolo al Papa. A lei si deve la nascita del camper, nel 1961, ed il suo sviluppo nel tempo, con criteri di funzionalità ed eleganza. Ora può vantare nel suo listino ben 11 modelli in varie versioni (mansardato, semintegrale e motorhome) e, come già detto, è parte del gruppo Trigano, presente in Europa e in Tunisia con 20 siti produttivi.
Il camper come mezzo di vacanza alternativa, scelto peraltro da non poche persone. Secondo il rapporto APC, Associazione Produttori Caravan e Camper, in Italia circolano 220mila camper e 62mila caravan ed ogni anno circa 3,9 milioni di connazionali e 4 milioni di stranieri visitano il nostro paese, generando un fatturato di quasi 2,8 miliardi di euro. Sono cifre interessanti perché, oltre al dato economico non trascurabile, testimoniano di un tipo di turismo che, per sua natura, potremmo definire “minimale”. Viaggiare in camper rende possibile un tipo di conoscenza del territorio altrimenti non facile, soprattutto per come è configurato il nostro paese. Quanti piccoli centri non hanno infrastrutture che permettano una sosta per mangiare o per dormire? Con il camper il problema è risolto grazie alla sua autosufficienza. Un turismo capillare nel vero senso del termine che, in quest’anno del Giubileo della Misericordia, vede confluire nella Città di Pietro i “pellegrini su ruote”, come li definisce Raffaele Jannucci, il magnifico Direttore di “Plein Air”.
Per informazioni sul variegato mondo dell’ “abitar viaggiando”:
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