Pubblicato: 16 febbraio 2014 di Redazione in News // 0 Commenti
con la bandiera ‘Gay è ok’.
“Vladimir Luxuria è stata arrestata a Sochi dalla polizia russa mentre sventolava la bandiera con la scritta in russo “Essere gay è ok”. Lo ha rivelato Imma Battaglia.
Ho appena ricevuto una telefonata da Vladimir Luxuria è stata arrestata dalla polizia russa a Sochi mentre assisteva alle Olimpiadi con una bandiera con la scritta in russo ‘Gay è ok’. L’atteggiamento degli agenti è stato brutale e aggressivo. Nessuno parla inglese. Ora si trova da sola in una stanza con luci al neon sulla faccia, presumibilmente in stato di fermo. Chiediamo un intervento immediato del ministro Bonino”.
“Sono a Sochi! Saluti con i colori della rainbow, alla faccia di Putin!”. Con questo tweet Vladimir Luxuria aveva annunciato il suo arrivo in Russia.
Lo staff di Emma Bonino fa sapere su Twitter che la Farnesina ha attivato un’unità di crisi. E anche Nichi Vendola, dopo la notizia dell’arresto, la difende le manifesta solidarietà con un tweet: “Ribelle, libera, senza paura dei gendarmi della moralità di Stato. Grazie @vladiluxuria. #Sochi2014 #gay #Putin”. In una nota si apprende anche che “Sel con il capogruppo alla commissione esteri di Montecitorio, on. Arturo Scotto, si è già attivata con il ministero degli Esteri. Le autorità russe non tocchino la cittadina italiana Wladimir Luxuria e la liberino al più presto”.
Intanto le associazioni gay hanno indetto per domani sera, alle 20, un presidio all’ambasciata russa a Roma per chiedere l’immediato rilascio di Vladimir Luxuria, fermata oggi a Sochi. Si legge nella nota, saremo in presidio davanti all’ambasciata russa a Roma, in via Gaeta 5, per esprimere solidarietà a Vladimir e a tutte le attiviste e attivisti e alla comunità lesbica, gay, bisessuale e trans russa che vedono tutti i giorni calpestati i loro diritti la loro dignità e messa continuamente in pericolo la propria sicurezza personale. Gli impegni di Putin e del governo russo sul rispetto delle persone e della libertà di espressione rimangono parole vuote di significato”.
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