S. Borsellino impedire altre stragi
Dal 20 gennaio è in corso, davanti al palazzo di Giustizia di Palermo
un presidio della Scorta Civica costituitasi a Palermo
con l’adesione di numerose associazioni per manifestare solidarietà.
Da oggi martedì 4 marzo e per tutta la settimana corrente, dalle ore 9:30, sarò a Palermo, davanti al Palazzo di Giustizia, a fare i miei turni di guardia presso il gazebo dove tutte le Associazioni palermitane aderenti alla Scorta Civica, dal 20 gennaio di quest’anno, con la loro presenza fisica e a fronte delle carenze dello Stato, dell’assenza, del silenzio e delle false promesse delle istituzioni, manifestano la loro solidarietà a Nino di Matteo e ai magistrati del pool di Palermo che, per avere istruito e portato avanti il processo sulla scellerata trattativa mafia-Stato, corrono gravi pericoli per la loro stessa vita.
Sono venuto da Milano per venire a compiere quello che ritengo sia il mio dovere di cittadino italiano.
Credo che sarebbe dovere di ogni cittadino Palermitano dedicare almeno un’ora della propria vita a fare simbolicamente un turno di guardia davanti a questo gazebo.
A migliaia, venti anni fa, siete venuti ai funerali di Paolo, dopo il suo assassinio, a manifestare il vostro amore per quel giudice e quei ragazzi uccisi e la vostra rabbia per uno Stato che, nella migliore delle ipotesi, non aveva ne saputo ne voluto proteggerli.
Oggi potete farlo per un giudice ancora vivo e per dei ragazzi, degli uomini, dei servitori fedeli dello Stato a cui lo Stato rifiuta i mezzi che sarebbero necessari per poterlo davvero proteggere.
Con la vostra presenza fisica ciascuno di voi potrà costringere lo Stato istituzionale a fare il suo dovere. Ciascuno di voi non dovrà piangere un altro giudice ucciso, ciascuno di voi potrà dire, IO C’ERO, anche io ho contribuito a salvare quel giudice.
Il 12 aprile io e tutti i componenti della Scorta Civica palermitana e delle analoghe iniziative che si stanno svolgendo in tane città italiane, andremo a Roma, davanti al Ministero dell’Intero, a contestare alle Istituzioni il loro silenzio, le loro omissioni, le loro false promesse.
Ciascuno di noi porterà, intestata a se stesso, una delega firmata da tutti quei cittadini che, per qualsiasi ragione, non potranno esse anche loro fisicamente presenti ma che vogliono egualmente manifestare in qualche modo la propria volontà di proteggere questi magistrati in pericolo.
A ciascuno di voi chiedo di venirci a consegnare fisicamente queste deleghe.
Lo chiedo A TUTTI VOI.
Salvatore Borsellino
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