Risonanza cinese. La mostra al Vittoriano
Rispetto all’arte tradizionale cinese, la pittura a olio è per la Cina una tecnica giovane: fu solo verso la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo che venne importata dai primi artisti cinesi che si erano recati in Europa per ampliare i loro orizzonti. La riflessione sulla pittura per eccellenza europea ha prodotto nel vastissimo Paese asiatico opere forse non molto dissimili da quelle occidentali, e non di rado di grande qualità, come si può constatare nella mostra “Risonanza cinese”, che si è inaugurata al Vittoriano il 18 luglio 2018 in contemporanea con un seminario accademico sullo stesso tema della pittura a olio.
Fino al 9 settembre 2018 sarà possibile ammirare circa 150 oli di oltre 60 artisti cinesi contemporanei, tra cui alcuni notevolmente apprezzati e famosi, quali Zhan Jianjun, Jin Shangyi, Zhang Zuying, Luo Zhongli e Yang Feiyun, Quan Shanshi), Xu Jiang e Chao Ge.
La mostra giunge a Roma dopo il grande successo di pubblico al Palais Brongniart di Parigi e presso il Museo dell’Accademia di Belle Arti di Cina ad Hangzhou, con l’obiettivo di esaltare lo stretto legame tra Oriente e Occidente e di evidenziare la particolare influenza che le correnti pittoriche europee hanno proiettato sul mondo dell’arte cinese.
Si tratta di una grandiosa esposizione che “già nel titolo allude a una sorta di riverbero globale dell’Universo Cina. Un particolare Grand Tour itinerante tra storia e arte, punto di partenza e di arrivo, di meraviglia, di scoperte emozionanti e di riflessione sulla storia dell’arte cinese e sui Maestri della Pittura a olio … ”, come scrive nel catalogo Nicolina Bianchi, curatrice della mostra insieme a Claudio Strinati e a Zhang Zuying, Direttore dell’Istituto di Pittura a olio dell’Accademia Nazionale Cinese di Pittura. Con i loro diversi linguaggi, gli artisti presenti in mostra danno un’inedita chiave di lettura per le tre grandi sezioni tematiche trattate, ovvero il senso della vita, il pensiero umanistico e la terra dell’anima, raccontate attraverso scene di vita quotidiana, ritratti e paesaggi: ripresi questi ultimi in tutte le stagioni, e quindi “fluttuanti”, secondo un’espressione diffusa nell’Estremo Oriente.
Fino al 9 settembre 2018 sarà possibile ammirare circa 150 oli di oltre 60 artisti cinesi contemporanei, tra cui alcuni notevolmente apprezzati e famosi, quali Zhan Jianjun, Jin Shangyi, Zhang Zuying, Luo Zhongli e Yang Feiyun, Quan Shanshi), Xu Jiang e Chao Ge.
La mostra giunge a Roma dopo il grande successo di pubblico al Palais Brongniart di Parigi e presso il Museo dell’Accademia di Belle Arti di Cina ad Hangzhou, con l’obiettivo di esaltare lo stretto legame tra Oriente e Occidente e di evidenziare la particolare influenza che le correnti pittoriche europee hanno proiettato sul mondo dell’arte cinese.
Si tratta di una grandiosa esposizione che “già nel titolo allude a una sorta di riverbero globale dell’Universo Cina. Un particolare Grand Tour itinerante tra storia e arte, punto di partenza e di arrivo, di meraviglia, di scoperte emozionanti e di riflessione sulla storia dell’arte cinese e sui Maestri della Pittura a olio … ”, come scrive nel catalogo Nicolina Bianchi, curatrice della mostra insieme a Claudio Strinati e a Zhang Zuying, Direttore dell’Istituto di Pittura a olio dell’Accademia Nazionale Cinese di Pittura. Con i loro diversi linguaggi, gli artisti presenti in mostra danno un’inedita chiave di lettura per le tre grandi sezioni tematiche trattate, ovvero il senso della vita, il pensiero umanistico e la terra dell’anima, raccontate attraverso scene di vita quotidiana, ritratti e paesaggi: ripresi questi ultimi in tutte le stagioni, e quindi “fluttuanti”, secondo un’espressione diffusa nell’Estremo Oriente.
Non dobbiamo dimenticare, ovviamente, che i cinesi degli ultimi decenni del Novecento sono cresciuti tra due realtà conflittuali come il comunismo e il capitalismo, assorbendo cambiamenti radicali che hanno alterato profondamente il paesaggio e l’assetto urbano. Le opere delle ultime generazioni di artisti fanno riflettere sull’impatto che l’attuale società ha sull’esperienza personale, rifacendosi a volte alla tradizione, e altre volte alle avanguardie, ma sempre alla ricerca dei significati più profondi del segno e del colore. Quel “colore che ha il potere di influenzare direttamente l’anima, secondo Kandinsky, e che attira immediatamente il nostro sguardo nei grandi dipinti di Zhan Jianjun, in particolare “Ascoltando l’infrangersi delle onde. Bagliore rossastro”, o nel “Paradiso”, che raffigura con energica potenza realistica un uomo su uno yak contro un cielo di un blu purissimo in un paesaggio montano.
Di grande impatto realistico sono pure i ritratti di diversi personaggi appartenenti a un mondo esotico, come “Ayigui, giovane donna tagika splendidamente agghindata”, “Mamat, centenario uiguro”, o “Il giovane dei monti Kunlun-LuoziYiming”, dipinti da Quan Shanshi, come pure “Huang Binhong al crepuscolo della sua vita”, di Jin Shangyi, la cui figura di vecchio intellettuale si contrappone alle giovani modernissime donne dipinte dallo stesso artista, tra cui “Ragazza che guarda il cellulare”. Di Zhang Zuying è presente, tra le altre opere, un “Autoritratto” e l’originale “Mare disteso”, raffigurante in realtà una donna distesa contro uno sfondo marino. Di grande attualità appare il ritratto di un trans a seno nudo (“Transessuale” di Liu Xiaodong), impensabile in Cina fino a qualche anno fa.
Tra i lavori esposti, alcuni ricordano le tele di Matisse, alcuni gli impressionisti francesi, altri sembrano rifarsi agli espressionisti tedeschi e altrove si vede l’influenza del Rinascimento italiano. Altre opere ancora, pur modernissime, ci incuriosiscono per la tecnica talmente raffinata, che fa sembrare i ritratti di alcune donne così veritieri da suscitare il sospetto che si tratti di fotografie, ma è chiaramente scritto che si tratta proprio di pittura ad olio (per esempio “Il sole mi segue ovunque io vada” di Wang Yidong e “Istantanea di ritratto-Xiao Jiang” di Leng Jun).
RISONANZA CINESE
Complesso del Vittoriano. Ala Brasini – Roma
19 luglio – 9 settembre 2018
Complesso del Vittoriano. Ala Brasini – Roma
19 luglio – 9 settembre 2018
Orario apertura
Tutti i giorni 9.30 – 19.30
Tutti i giorni 9.30 – 19.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti
Intero € 5,00
Intero € 5,00
Informazioni e prenotazioni
Tel. + 39 06 87 15 111
www.ilvittoriano.com
Tel. + 39 06 87 15 111
www.ilvittoriano.com
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