Pubblicato: 3 giugno 2017 di Nica Fiori in News // 0 Commenti
L’Abbazia delle Tre Fontane svela per la prima volta al mondo i suoi luoghi più segreti, grazie a un’installazione in realtà virtuale, che permette ai visitatori di immergersi in un’interessante architettura medievale, con la sua pace così ben custodita dai monaci Trappisti che vi risiedono. Il complesso abbaziale, già detto ad Aquas Salvias, venne fondato intorno al VI-VII secolo da monaci greci provenienti dalla Cilicia sul luogo dove, secondo la tradizione, venne decapitato S. Paolo, la cui testa cadde sul terreno dando origine miracolosamente a tre sorgenti d’acqua. Era forse il 29 giugno del 67, tre anni dopo la morte di San Pietro, avvenuta il 29 giugno del 64, e per questa coincidenza del giorno del mese, sia pure non storicamente accertata, i due santi vengono festeggiati insieme.
Nel sito, nei pressi della via Laurentina (ingresso in via di Acque Salvie, 1), si avverte subito una sensazione di forte spiritualità. L’arco d’ingresso, detto di Carlo Magno, faceva parte di una cinta muraria con funzione di difesa che richiama lontane epoche storiche nelle quali i monasteri erano anche fortezze e luoghi di protezione per i fedeli. Un ombroso viale conduce alla chiesa abbaziale dei Santi Vincenzo e Anastasio (XII secolo), dovuta ai monaci cistercensi, il cui gusto nordico è riconoscibile nella severità e solidità dello stile architettonico e nell’uso quasi totale del cotto, senza i marmi di spoglio tipici delle chiese romane del tempo. Le uniche decorazioni sono date dalle figure degli apostoli sui pilastri della navata centrale, che sono di epoca successiva. Altre due chiese sorgono nell’area delle Tre Fontane: quella a pianta ottagonale detta Santa Maria Scala Coeli e quella dedicata a San Paolo, entrambe antiche, ma rifatte da Giacomo della Porta. Furono gli ultimi sprazzi di prosperità del complesso, che nel tempo decadde e venne progressivamente invaso dalle paludi. Si dovette aspettare il 1868, quando Pio IX incaricò i Padri Trappisti (Cistercensi riformati) della bonifica. Essi cercarono di porre rimedio allo stato di totale abbandono, recuperando i terreni all’attività agricola. Fra l’altro piantarono un bosco di 200.000 eucalipti, all’epoca ritenuti il rimedio più efficace contro le febbri malariche e la cui essenza è alla base della fabbricazione di un liquore. La guerra e la costruzione dell’EUR hanno distrutto in gran parte i boschi, ma sopravvive comunque una grande tenuta agricola che permette il sostentamento della comunità con la produzione di un ottimo olio biologico, della prima “birra trappista” italiana (è ad alta gradazione alcolica e con un sentore di eucalipto), di miele, liquori e altri prodotti (notissimo il cioccolato che ora prevede diverse percentuali di cacao, fino al 90%).
I Trappisti delle Tre Fontane, pur essendo di clausura, sono aperti alle moderne innovazioni tecnologiche. L’abate Dom Jacques Marie Brière, che è a capo dell’Abbazia da circa 20 anni, dichiara a questo proposito: “I monaci non hanno mai temuto la tecnica e la tecnologia; al contrario, essi hanno sempre avuto una visione molto positiva di tutto ciò che aiuta gli uomini a lavorare e a sostenersi”. Ed è per questo che ora, attraverso un’installazione HTC Vive, realizzata da Sfera Productions e collocata all’interno dell’area museale del complesso, gli utenti potranno visitare per la prima volta l’intera chiesa abbaziale, che attualmente è accessibile solo fino a una certa altezza della navata centrale, e il chiostro, il luogo in cui i monaci Cistercensi si riuniscono nella preghiera e nella meditazione fin dal XII secolo.
Tutti gli ambienti sono stati fedelmente riprodotti in computer grafica e successivamente implementati in un motore grafico per la fruizione in tempo reale.
Nel primo tour, il cancello che delimita il cuore della chiesa abbaziale si apre come per incanto, consentendo l’accesso alla navata traversa, alle cappelle laterali, all’altare e ai seggi del coro, oltre i quali si viene sospinti e sollevati in aria fino a guadagnare una spettacolare vista panoramica dell’intero complesso (si esce dal tetto, sempre virtualmente, attraverso un oculus). È previsto anche un emozionante viaggio nel tempo e nello spazio per rivivere il luogo della prigionia di San Paolo, con tanto di soldati romani che parlano in latino. Nel secondo tour, si viene guidati lungo i quattro lati del chiostro, caratterizzato da polifore ad archetti poggianti su colonne, fino ad uscire nel giardino con la sua immancabile fontana centrale: un meraviglioso angolo di pace colto durante il periodo di fioritura della gigante magnolia che ne orna l’ingresso. Nel corso delle due esperienze virtuali, le voci dei monaci e i loro canti, insieme ai rintocchi delle campane e ai rumori della natura del giardino del chiostro, concorrono a simulare una sensazione di reale compresenza.
Si tratta di un’esperienza assolutamente da consigliare a tutti coloro che vogliono vivere dei momenti di benessere spirituale e di poetica bellezza. Un dono dovuto alla generosità dell’Abate, convinto che questa atmosfera claustrale, grazie a mezzi tecnologici di avanguardia, si possa finalmente condividere: “Mostrando i luoghi che abitiamo nel quotidiano, riusciamo a dare alle persone almeno un’idea di quella che è la vita monastica, una vita fatta di solitudine e di ricerca costante della presenza del Signore”.
Orari:
Il complesso abbaziale delle Tre Fontane, in Via di Acque Salvie 1, può essere visitato tutti i giorni dalle 6:30 alle 20:30.
L’area museale interna al complesso, dove sono allestite le postazioni per i tour virtuali e dove sono in vendita i prodotti artigianali dei Monaci Trappisti, è aperta tutti i giorni dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 19:30.
Per maggiori informazioni: www.abbaziatrefontane.it.
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