Molte stagioni fa un gruppo di entusiasti decise che la Città Universitaria doveva essere un luogo dove la cultura non fosse solo limitata ai suoi confini ma si irradiasse anche fuori. Un luogo che divenisse punto di riferimento e fu così che iniziarono i primi concerti all’Aula Magna, dapprima come fenomeno importante ma isolato poi in un crescendo di sempre maggior successo, con nomi spesso di fama internazionale. E siamo giunti alla 71° stagione in musica promossa dallo IUC, Istituzione Universitaria dei Concerti ormai divenuta una realtà culturale di grande prestigio.
La “vetrina” di quest’anno si presenta molto ricca, in quanto si è puntato soprattutto a creare un giusto equilibrio fra passato e presente, ovvero fra tradizione e sperimentazione. Un equilibrio reso ancora più prezioso sia per la scelta delle varie situazioni musicali, sia per la qualità delle esecuzioni. E cominciamo subito alla grande, con cantate e concerti del sommo Bach nell’interpretazione dell’Akademie fur Alte Musik Berlin, Dorothee Mields soprano, cioè il meglio nel campo della musica barocca (sabato 17 ottobre, h.17,30). E si prosegue ottimamente con il grande Jordi Savall e il suo storico gruppo Hespèrion XXI in “Folias & Canarios”, brani della rinascenza e del barocco, da Pasquini a Ortiz (martedì 20, h.20,30).
Per il lato sperimentale ecco “Alma”, con Paolo Fresu, tromba, e Omar Sosa, pianoforte, un ponte fra il sound mediterraneo e i ritmi cubani in chiave di world music (martedì 3 novembre, h.20,30). E sperimentale in assoluto è la serata in omaggio a Edgard Varèse, a cinquant’anni dalla scomparsa, con l’Ensemble Ars Ludi diretto da Tonino Battista. Varèse è stato uno dei massimi pionieri della musica sperimentale del ‘900, fra i primi ad introdurre strumenti elettronici nell’organico orchestrale. In programma anche una prima esecuzione assoluta di Giorgio Batti stelli, che di Varèse fu grande ammiratore (martedì 24, h.20,30).
E torniamo al classico con due giovani pianisti che si sono ormai affermati a livello internazionale: Alexander Romanovsky, con due difficilissime Sonate di Beethoven, l’op.109 e la 110 (sabato 24 ottobre, h.17,30) e Pietro De Maria, che va dal romantico al tocco d’avanguardia, cioè Schumann e Chopin alternati a Ligeti (martedì 1 dicembre, h.20,30). E classici pure sono quelli del Quartetto Cremona che esplorano Beethoven in due tappe, il 21 novembre, h.17,30 (quartetto op.18 n.1 e op.130) e il 13 febbraio, stessa ora (op.18 n.2 e op.59). E cito ancora il Beethoven della magnifica Sonata “A Kreuzer” nell’ottima interpretazione di Francesca Dego, violino, e Francesca Leonardi, pianoforte (martedì 10 novembre, h.20,30) e quello delle non meno magnifiche Sonate per piano, “Appassionata” e “Al chiaro di luna”, nell’interpretazione di Yundi Li, giovane ed affermato solista cinese (sabato 12 marzo, h.17,30).
E continuiamo in questa carrellata sul programma 2015-2016, non certo esaustiva per ragioni di spazio (rimando al sito in calce all’articolo), ma comunque puntata sulle situazioni di maggior rilievo. Ed anche intriganti, come Peppe Servillo voce recitante che ha curato una nuova versione de “Il borghese gentiluomo” di Molière musicato da Richard Strauss. E’ qui in compagnia dei Solisti dei Berliner Philarmoniker, decisamente un ottima compagnia (martedì 26 gennaio, h.20,30). Ma intrigante è anche “Le cortesie e le audaci imprese io canto”, musiche del tempo dell’Ariosto a 500 anni dalla prima edizione dello “Orlando furioso” (sabato 6 febbraio, h.17,30).
E non poteva mancare Angela Hewitt, ospite abituale dello IUC, considerata una delle migliori interpreti di Bach al piano, in una serata che, oltre al sommo di Eisenach (la bellissima “Partita n.2”), prevede Scarlatti e Beethoven, la Sonata “Les Adieux” (martedì 2 febbraio, h.20,30). Né si possono tralasciare le serate in onore di Erik Satie, l’inventore della “musica aleatoria”, a 150 anni dalla nascita, “Satie et ses amis”, con i Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, Lorna Windsor soprano, Antonio Ballista pianoforte e direttore (martedì 16 febbraio, h.20,30), “Classical Jazz”, con i London Brass, il più famoso gruppo di ottoni al mondo (sabato 16 aprile, h.17,30) e i “Vespri” di Rachmaninov nell’interpretazione dell’Estonian Philarmonic Chamber Choir diretto da Kaspars Putnins, la profonda spiritualità dell’anima russa (martedì 5 aprile, h.20,30).
I Concerti dell’Aula Magna, stagione 2015-2016,
per informazioni sul programma, prezzi ed abbonamenti 06.3610051/2 www.concertiiuc.it.
Inserire un commento