75, tanti gli anni che celebra la stagione musicale 2019-2020 dello IUC, l’Istituzione Universitaria dei Concerti che, costituitasi in embrione dopo il caos della guerra, lentamente si sviluppò grazie anche all’immissione di linfa giovane. Sia il pubblico, per buona parte studenti, sia gli esecutori, attraversando varie fasi fino alla consacrazione dell’Aula Magna dell’Università come luogo deputato per le manifestazioni musicali. E di nomi famosi, orchestre, direttori, solisti, ensemble vocali e/o strumentali ne sono apparsi nel corso degli anni e ancora ne appariranno e una conferma in senso qualitativo è appunto la “vetrina” 2019-2020.
Inaugura il 15 ottobre h.20,30 il famoso gruppo vocale francese Les Arts Florissant diretto da Paul Agnew, 40 anni di attività, con un denso programma di polifonia profana del Rinascimento italiano. In programma il Terzo Libro dei Madrigali di Gesualdo da Venosa (e una selezione del Primo e del Secondo Libro), le cui ardite soluzioni linguistiche furono per l’epoca innovative ma anche oggi non lasciano indifferenti (15 febbraio 2020 h.17,30, verrà eseguito il Quarto Libro dei Madrigali). Una serata da non mancare come quella del 19 ottobre h.17,30, l’integrale dei Brandeburghesi di Bach interpretati dall’Orchestra Barocca Zefiro diretta da Alfredo Bernardini (anche oboe). L’incisione del ciclo ha meritato al gruppo, già insignito di numerosi premi, il Diapason d’Or attribuito dalla rivista francese “Diapason”.
Restiamo in àmbito rinascimentale con un altro grande gruppo specializzato nella polifonia, The Tallis Scholars diretti da Peter Phillips che propone la Scuola Romana (brani dalle Messe di Palestrina, il celebre “Miserere” di Allegri), gli spagnoli (Morales), i fiamminghi (Josquin Des Prez) e due prime assolute di Alexander Campkin e Justine Rapaccioli (16 novembre h.17,30). E, ancora in tema, un ospite consueto e gradito, Jordi Savall e il suo Hespèrion XXI (con Rolf Lislevand vihuela e chitarra e Andrew Lawrence-King arpa doppia), in una colorita passeggiata musicale europea: da Ortiz a Marais, fino a Dowland e Bach (18 febbraio 2020, h.20,30).
In tutto 34 concerti che cito in base allo strumento, cominciando dal pianoforte, il 26 h.17,30, Giuseppe Albanese nella celebre “Al chiaro di luna” di Beethoven, una Fantasia di Schumann, Stravinskij, Debussy e Ravel. “Dentro le note” è il titolo di un ciclo a cura di Roberto Prosseda il quale, 29 ottobre h.20,30, affronta Mozart (Fantasia e Sonata) e, 19 marzo h.20,30, Chopin (Notturni, Valzer e Ballata) in modo un po’ inedito. Da segnalare anche due incontri singolari, “In chat con Beethoven” (30 ottobre h.11) e “Videochiamata con Beethoven” (11 marzo h.11), una chiacchierata con il grande tedesco sullo sfondo delle sue Sonate. Segue il debutto a Roma di Claire Huangel, vincitrice del Premio Géza Anda 2018, con uno stimolante percorso stilistico: Scarlatti, Schubert, Brahms e Rachmaninov (12 novembre h.20,30). E’ anche la prima volta dell’americano Jonathan Biss, 3 marzo h.20,30, con 4 Sonate di Beethoven, fra cui la complessa “Hammerklavier” (e la più lunga, 1167 battute). Infine Benedetto Lupo, con Janacek, Skrjabin e i 15 preludi di Nino Rota, un omaggio a quarant’anni dalla sua scomparsa (28 marzo h.17,30).
E ora il piano in duo, ovvero Mikhail Lidsky insieme a Domenico Nordini violino, Mendelssohn, Beethoven (la robusta sonata op.96), Prokof’ev (9 novembre h.17,30), Fazil Say con Nicolas Altstaedt in Debussy, Janacek, Sostakovic e, in prima esecuzione romana, Say, Sonata “Four cities” (23 novembre h.17,30), Francesca Leonardi con Francesca Dego violino in Beethoven, Schumann, Stravinskij, Castelnuovo-Tedesco, che fu costretto all’esilio a causa delle leggi razziali (1 febbraio h.17,30), Itamar Golan ed Erica Piccotti violoncello in Franck, Prokof’ev, Stravinskij (29 febbraio h.17,30). Poi il piano in trio, 11 marzo h.17,30, con Jon Kimura Parker, Martin Beaver violino e Clive Greensmith violoncello, il Trio Montrose, definito dal Washington Post “uno dei principali trii al mondo”, in Schubert e Beethoven (l’arioso “Arciduca”) ed un felice incontro di tre solisti, Massimo Quarta violino, Enrico Dindo violoncello, Pietro De Maria piano, in una serata brahmsiana (31 marzo h.20,30). Infine Jin Ju con Gabriele Pieranunzi violino e la Philharmonia Chamber Players in Ravel, Franck, Chausson (30 novembre h.17,30). E chiude il piano più clarinetto, cioè Vikingur Olafsson e Martin Frost, Brahms, Bartok, Poulenc (18 aprile h.17,30).
Per i Quartetti, l’americano Emerson String in Dvorak, Bartok e Beethoven (19 novembre h.20,30), il nostrano di Cremona con due imperdibili appuntamenti Mozartiani (14 dicembre h.17,30 e 17 marzo h.20,30) e il Quatuor Zaide con Debussy, Jolivet, Ravel (4 aprile h.17,30). Il violino compare con Robert McDuffie che, insieme all’Ensemble la Barocca diretto da Ruben Jais, interpreta Vivaldi e, in prima esecuzione romana, Glass (3 dicembre h.20,30) e con Stefan Milenkovich che dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana in un programma da Bach ai Queen (22 febbraio h.17,30). La chitarra come protagonista, Gian Marco Ciampa con l’Orchestra Giovanile di Roma diretta da Vincenzo Di Benedetto, da Vivaldi a Morrcone (11 febbraio h.11) e la chitarra in compagnia del bandoneon, ovvero Manuel Barreco e Cesare Chiacchiaretta più i Solisti Aquilani in un percorso da Mozart a Piazzolla (28 gennaio h.20,30). E il bandoneon lo ritroviamo in una cornice più complessa, Massimiliano Pitocco con Mariangela Gualtieri voce recitante, Monica Bacelli mezzosoprano, l’International Opera Choir diretto da Giovanni Mirabile e l’Orchestra del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento nella sinfonia n.40 di Mozart e, in prima esecuzione romana, il Requiem di Colasanti, “Stringeranno nei pugni una cometa” (21 aprile h.20,30).
Non poteva mancare il jazz, con il trombettista Enrico Rava che celebra le sue 80 primavere con una jam session insieme a Gianluca Petrella trombone, Giovanni Guidi pianoforte, Francesco Diodati chitarra, Gabriele Evangelista basso, Enrico Morello batteria (10 dicembre h.20,30). E che dire di tre spettacoli molto particolari? “Arcaico”, con le sue coreografie (Davide Bombana) supportate da una musica di sapore quasi ancestrale, porta la danza per la prima volta nell’Aula Magna, grazie al Balletto di Roma (21 gennaio h.20,30). “Noir-LaPauraSiFaSentire”, con un altro giovane ottantenne, Antonio Ballista al piano, un viaggio nel lato dark della musica, immaginario visivo a cura di Gian Luca Massiotta, Lorna Windsor soprano e la voce registrata di Paolo Poli (25 gennaio h.17,30, in parallelo “Atmosfere sospese” opere grafiche di Ballista). “Hyperion”, mitica opera di Bruno Maderna, riproposta nel centenario della nscita, con Carmelo Bene quale voce in absentia, direttoreMarcello Panni (4 febbraio, h.20,30).
E dopo un tuffo nel Barocco, “Concerto de’ Cavalieri”, Vivica Genaux mezzosoprano e Marcello Di Lisa direttore, Corelli, Haendel, Vivaldi (21 marzo h.17,30), la voce umana in tutta la sua bellezza. Noa, accompagnata alla chitarra da Gil Dor, in “Letters to Bach”, 12 brani del Sommo di Eisenach impreziositi da interventi ed aggiunte in ebraico e in inglese. Una serata assolutamente imperdibile(25 febbraio h.20,30).
Per informazioni più dettagliate sui singoli spettacoli, biglietti ed abbonamenti 063610051/52 e www.concertiiuc.it
Scritto da: Antonio Mazzain data: 13 ottobre 2019.il28 ottobre 2019.
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