Torna l’atteso appuntamento annuale in quell’oasi di verde situata in via Flaminia 118, che circonda la Casina Vagnuzzi, costruita nel ‘500 e poi ristrutturata in forme neoclassiche dal Valadier e dal Canina. E’ la sede della Filarmonica Romana, impreziosita dai Giardini un tempo, come la Casina, parte dei possedimenti di papa Giulio III (Villa Giulia). E’ un’area verde piuttosto estesa con piante anche rare che ospita ogni anno la stagione estiva della Filarmonica, “I Giardini di Luglio”, sul prato ma anche nella contigua Sala Casella. “Musica svelata” è il titolo del programma 2015, che si svolgerà dal 27 giugno al 12 luglio.
Come sempre in cartellone figurano ospiti stranieri e cominciamo subito con il Portogallo, “Espelhos”,un programma classico e moderno, da Domenico Scarlatti, che soggiornò a lungo nella penisola iberica, a Lapa e de Pinho, Sala Casella h.21, mentre alle 19 viene proiettato “Inventare il tempo”, scritto e condotto da Sandro Cappelletto (e, alle 20, nei Giardini, brindisi d’apertura del Festival). Imperdibile poi, il primo luglio, il Giappone magico della tradizione con l’Ikebana e due spettacoli che si ispirano al romanzo “Genji monogatari”, scritto nell’XI secolo dalla dama di corte Murasaki Shikibu e considerato un classico della letteratura mondiale (h.19 l’arte della calligrafia, e h.22, nei Giardini, “La cortina di gala”, opera di Luca Mosca).
Segue l’omaggio a Franco Donatoni, un grande protagonista dell’Avanguardia italiana del ‘900, a 15 anni dalla scomparsa (giovedì, alla Sala Casella, h.20, mentre alle 21,30, nei Giardini, l’ensemble Gli Ottoni Romani diretti da Giuseppe Bonafine si esibisce in un programma molto movimentato, da Dukas a Stravinskji passando per Copland). Iniziano poi le tre serate (3-6 luglio) di ArteScienza, tutte imperniate sulla ricerca elettroacustica del suono. Ma non è solo questo, la rassegna internazionale a cura del CRM è dedicata quest’anno a “Nuova pratica ed ecosistema” (vedi anche Villa Torlonia, con Nasan Tur). C’è un pizzico di filosofia nella sperimentazione che coinvolge la nostra percezione spaziotemporale, quindi qualcosa che va oltre la musica stessa.
Un programma nutrito per le tre serate con installazioni audio-visive ed impiego anche degli olofoni, sorta di grandi proiettori sonori che praticamente immergono il pubblico nel suono. Quindi possibilità di interazione, un cartellone denso di eventi (non essendo possibile elencarli tutti rimando a www.federazionecemat.it, dove compare il programma completo).
Interessante la giornata dell’Iran, martedì 7 luglio, che si apre alla Sala Casella, h.20, con “Arabesque”, dialogo-confronto fra musica italiana e musica iraniana, alla ricerca di un tratto comune. Da non perdere alle 21,30, nei Giardini, la Pallett Band, con il suo gustoso mix di ritmi jazz e musica tradizionale persiana. Torniamo poi in Europa con la Slovacchia, mercoledì 8, l’ensemble ImprovvisoFantasia, jazz e sonorità elettroniche (Sala casella, h.20) e la tradizione musicale rappresentata dal Bacovske Trio, “I suoni della fujara”, con strumenti del patrimonio popolare (la fujara è una sorta di flauto dolce: Giardini, h.21,30).
Per la Spagna invece, giovedì 9 luglio, si va sul classico, con la serata omaggio al grande Garcia Lorca, soprano, chitarra, flauto e il coro della Scuola Popolare di Musica di Testaccio (h.20, Sala Casella). Nei Giardini “Arcana Luce Barocca”, un simpatico meeting fra musica antica e moderna con il Quartetto Prometeo (classici rivisitati: da Stradella a Frescobaldi a Monteverdi: h.21,30).
Venerdì 10 luglio Nord e Sud d’Europa, Norvegia e Malta, l’una con gli allievi della masterclass impegnati nel Lied e la romanza da camera (Sala Casella, h.20), l’altra con il sound mediterraneo. Etnika, gruppo folk famoso non solo in patria, eseguirà musica tradizionale maltese che, data la posizione geografica di Malta, riassume in sé anche stilèmi greci, arabi, ebraici (Giardini, h.21,30). Torniamo, sabato 11luglio, al Nord per celebrare i 50 anni dei Quattro di Liverpool, ovvero Beatlesmania, con il Quartetto Pessoa, in formazione classica, e i suoi arrangiamenti di brani celebri, come “Eleanor Rigby, “Michelle”, “Hey Jude”, eccetera: Sala Casella, h.20). E non manca la nostra città, “Quanto sei bella Roma…”, con il gruppo Raffaello Misiti & le Romane che interpretano canzoni e racconti della tradizione romana (da Balzani a Gadda a Pasolini, ma anche Belli, Trilussa, Aldo Fabrizi: Giardini, h.21,30).
La serata conclusiva ha per tema il viaggio che, in questo momento storico, s’identifica soprattutto con l’emigrazione, i flussi di disperati che solcano il Mediterraneo alla ricerca di una vita degna di essere vissuta. E “Attraversa il Mediterraneo” è il titolo dell’incontro-dibattito sul fenomeno migratorio (Sala Casella, h.18) al quale segue una jam-session di djembé, lo strumento tradizionale dell’Africa Occcidentale (Giardini, h.20). Il clou della serata è “Galghi”, un progetto musicale al cui centro è il griot, la poetica del cantastorie, qui affidata a Badarà Seck, che è anche direttore musicale e regista dello spettacolo (Giardini, h.21,30). Saranno inoltre visibili, nella Sala Affreschi, “Scatti di memoria”, mostra fotografica di Angelo Savarese dedicata al Rwanda, e, nei Giardini e nella Sala Casella, opere di Claudio Palmieri.
“Musica Svelata” ai Giardini della Filarmonica, dal 27 giugno al 12 luglio, biglietto a spettacolo 10 euro, giornalieri 15, per le Giornate ArteScienza i concerti/installazioni con Olofoni 3 euro, a spettacolo 10, giornaliero 3. Incontri-conferenze, esposizione opere Palmieri, l’installazione Voci di terra e la giornata del 27 giugno ingresso gratuito. E’ inoltre in funzione nei Giardini dalle ore 19 la Cucina by Angelina.
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