Pubblicato: 4 maggio 2014 di Redazione in News // 0 Commenti
Torna in sala operatoria il tifoso del Napoli ferito prima della finale all’Olimpico. Tra ansia e preghiere. L’operazione. «È iniziata l’operazione» ha riferito Giovanni Esposito, il padre di Ciro Esposito, al policlinico Gemelli. Qui continua l’attesa dei parenti che sostano davanti al pronto soccorso dell’ospedale. «Ci hanno detto che l’intervento durerà sette, otto ore», ha spiegato il padre. Che poi, amareggiato, ha aggiunto: «Ci hanno accusato di essere camorristi. Sono loro i camorristi che hanno dato a questo ‘schifoso’, che ha già precedenti di questo genere, un chiosco davanti allo stadio, per sparare alle persone».
La speranza. e il perdono «Mio figlio è un ragazzo eccezionale, è stato vittima di un agguato. I medici ora lo stanno operando, hanno dato a Ciro poche speranza di recuperare la possibilità di muovere le gambe». Lo ha detto Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito ieri, parlando in attesa al policlinico Gemelli. «Io ho già perdonato l’uomo che gli ha sparato – ha proseguito – ma non riesco a concepire quello che ha fatto. Dobbiamo essere uniti, siamo fratelli d’Italia. Noi siamo gente onesta di Scampia, mio figlio non è un rapinatore, non è un camorrista come ho sentito dire da alcuni media». «Ciro si è svegliato. Andiamo cauti ma ci hanno detto che si è svegliato» ha detto Antonella Leardi, la madre. «Un agente ci ha detto che è vigile», ha riferito una zia del ragazzo. «Si vede uno squarcio di luce», dice uno zio davanti al Policlinico Gemelli.
Le preghiere. La mamma del ragazzo ha aggiunto: «Prego il Signore che vada tutto bene. Mio figlio ha 29 anni, 30 anni a novembre. È fidanzato, c’è anche la fidanzata qua, è un ragazzo normale che ama la musica, ama viaggiare». «Io come mamma voglio dire innanzitutto che per nessun motivo si deve usare la violenza perché mio figlio ama la vita, ama lo sport e non è andato lì per essere ucciso. Non doveva succedere è una follia. I medici ora lo stanno operando, hanno dato a Ciro poche speranze di recuperare la possibilità di muovere le gambe».
Il fratello. Nel frattempo ha parlato anche Pasquale Esposito, il fratello di Ciro. «Ieri sera degli ultras della Lazio e del Genoa sono venuti al Gemelli per solidarietà nei confronti di Ciro. Ci hanno accolto a “casa loro”, Roma, offrendoci qualsiasi cosa servisse. Lo voglio sottolineare perché dicono che Roma e Napoli sono in conflitto e invece gli ultras della Lazio sono venuti e noi li ringraziamo».
Scritto da: Redazionein data: 4 maggio 2014.il6 maggio 2014.
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