La “scarsella” del viaggiatore medievale, la sacca gettata sul mantello dove spicca la conchiglia del pellegrino, diretto a Santiago de Compostela o in cammino sulla Francigena verso Roma, la Nuova Gerusalemme. Da Canterbury alla città dei papi attraversando la Francia ed entrando in Italia dal Colle di San Bernardo e poi da Aosta in giù, in un alternarsi di città e paesini, monasteri e “mansiones”, dove il pellegrino poteva sostare e rifocillarsi.
Quarantadue le tappe italiane fino a Roma (e trentadue fino a Brindisi, punto d’imbarco per la Terra Santa), cioè 1000 km. che saranno ripercorsi a maggio con “Francigena 2014, l’Europa a piedi verso Roma. La bisaccia del pellegrino”.
E’ il titolo di un programma radiofonico che andrà in onda su Rai Radio1 da lunedì 5 maggio e RaiWebRadio da lunedì 12 maggio per 6 settimane (arrivo previsto nella capitale 16 giugno). Aosta-Roma, quarantuno giorni che vedranno impegnati giornalisti-camminatori di varie emittenti (Rai, di lingua italofona e dell’European Broadcasting Union), i quali racconteranno la loro esperienza alternandosi con cadenza settimanale (ed affiancheranno il Vice Direttore di Radio Rai Sergio Valzania nella conduzione del programma). In molti hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa promossa da RadioRai e Associazione Civita: Associazione Europea Vie Francigene, Fondazione Roma, Regione Lazio e Regione Toscana, con la collaborazione di Romaincampagna.it e Fondazione Campagna Amica. Perché è un’iniziativa culturalgastronomica, che combina insieme il recupero della memoria (il viaggio) e il gusto, la gamma di sapori che caratterizza ogni segmento di territorio attraversato.
Ed è cultura anche questa, in quanto dietro lo specifico della gastronomia locale compare tutta una sedimentazione storica di influssi, apporti, scambi commerciali che hanno contribuito a sviluppare la componente autoctona. Quindi il viaggio sarà anche una ricerca dei valori del gusto simboleggiata dalla “bisaccia del pellegrino”, una selezione di prodotti tipici di qualità delle aziende agricole di Campagna Amica che verrà donata ai giornalisti-camminatori. Ci saranno poi i “Narratori del Gusto” che guideranno i partecipanti in una sorta di viaggio sensoriale alla scoperta dei sapori della tradizione. Questo comporta una ricerca quasi filologica per recuperare, anche sulla base di ricettari medioevali, le tonalità dei cibi che consumavano i pellegrini.
Un ideale menù francigeno, quindi, composto da tutta la variegata tipicità delle specialità agroalimentari dei territori attraversati. Che sono ben sessanta distribuiti in sette regioni, un viaggio dove alle bellezze di arte e di natura incontrate lungo il cammino (e in Italia ce ne sono tante, malgrado scempi ed incuria) farà da felice contrappunto la cucina locale che rivive nella sua memoria antica. E l’importanza di una simile operazione, che sarà poi racchiusa in un ebook, è di rilanciare un turismo itinerante molto particolare facendolo vivere nella sua totalità (non solo cucina ma artigianato). In effetti tema del pellegrinaggio è molto sentito e non solo per un fatto di fede (quanti atei dichiarati fanno il Camino di Santiago) e dunque come non sostenere un’iniziativa assolutamente positiva per il nostro paese. Soprattutto riguardo la nostra tradizione enogastronomica, minacciata da falsi marchi che spuntano in ogni parte del mondo. E questo non è solo brigantaggio economico ma crimine culturale.
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