Pubblicato: 10 settembre 2016 di admin in News // 0 Commenti
di Giusy Criscione.
Il Montenegro è un piccolo stato autonomo, di recente costituzione e deve probabilmente il suo nome al colore intenso e scuro delle foreste che ricoprivano le Alpi Dinariche. Nel 2006 a seguito di un referendum ha ottenuto l’indipendenza dalla repubblica serba di cui faceva parte. In passato il Montenegro era un principato serbo che godeva una certa autonomia. Con la conquista dei Balcani da parte dei Turchi nel XV secolo, il piccolo principato cadde sotto il loro dominio ad eccezione della parte costiera, possedimento della Repubblica Veneta dal 1420 al 1797 della cui presenza rimangono ampi segni e vestigia.
A seguito del congresso di Berlino(1878) il paese ottenne il riconoscimento della sua indipendenza. Nel 1910 il principe in carica si autoproclamò re, fondando il regno del Montenegro. Con la 1° Guerra mondiale il piccolo stato perse la sua indipendenza ed entrò a far parte dei regni dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni.
Proprio a causa della sua storia e della sua posizione geografica si presenta come un paese multietnico dove si sono incontrati serbi, croati, kossovari, bosniaci, russi, ma anche e albanesi e ungheresi.
In molto ricorderanno che una regina d’Italia, la regina Elena, era originaria di lì e la sua alta e statuaria figura campeggia in foto ufficiali, accanto al piccolo Vittorio Emanuele III° di Savoia.
Non so quale siano le radici dei montenegrini ma una cosa è certa è una popolazione alta dall’aspetto fiero e ruvido e poco sorridente. Sono proprio così: anche sforzandosi non riescono ad essere naturalmente gentili.
Con il disfacimento della ex Iugoslavia il Montenegro è riuscito ad ottenere la sua piccola fetta di mare Adriatico così come è avvenuto per la Slovenia e la stessa Bosnia.
Il Montenegro boscoso verde ed impervio, ricordato forse a torto o a ragione per i suoi “traffici illeciti” di contrabbando e malaffare ha guadagnato con la divisione un grande tesoro artistico e naturalistico: Cattaro e le sue bocche, fiordo inespugnabile del mare Adriatico per tre secoli veneziana dove campeggia ancora nelle mura di difesa della cittadella antica il leone simbolo dell’antica potenza marinara. La caratteristica di Cattaro (Kator)e Perasto (Perast), piccola cittadina che si affaccia in un lato del fiordo, è che dietro il gioiello antico delle due cittadine veneziane si ergono alte montagne che fanno loro da cornice.
Le località marine, sono state e lo sono tuttora invase da turisti serbi e russi che scendono a valle come orde barbariche, soprattutto nel periodo di massimo caldo, luglio ed agosto, occupando ogni piccolo angolo di spiagge o scogli,
affollando orrendi condomini giganteschi, costruiti negli anni di Tito e rinnovati, allargati oggi senza alcuna attenzione ai piani paesaggistici, soffocando i piccoli centri storici. Questa è la realtà purtroppo di tutta la costa Adriatica slovena, croata e montenegrina e ben poco si può fare, se non rammaricarsi di tanta poca cultura!!
Un aspetto interessante di questo piccolo e poco popolato paese, tracce di un lontano passato, sono la quantità di piccole e grandi chiese cattoliche con i loro campanili a punta e chiese ortodosse con i tipici campanili tondi. Di fronte Perasto ci sono due minuscole isole che ospitano ciascuna due chiese :l’isola di San Giorgio con un’abbazia benedettina e sull’altra il santuario della Madonna dello scalpello eretta nel 1632; essa sorge su un’isola artificiale costruita dai marinai di Perasto. La chiesa, un piccolo capolavoro con altare barocco custodisce un numero consistenti di ex voto per scampato pericolo.
A causa della sua morfologia montagnosa e boschiva e per difendersi dalle invasione turche, nei secoli il Montenegro è stato scelto da alcuni ordini monastici luogo di elezione per erigere piccoli e grandi monasteri, sperduti tra le montagne o incastonati nelle rocce: il più famoso è il monastero di Ostrog, forse il più visitato.
Sono piccoli gioielli di arte interamente affrescati a volte con storie immaginarie e fantastiche come il monastero di Morača.
Se le cittadine più ricche di arte si affacciano in massima parte sulle bocche di Cattaro, il Montenero presenta un paesaggio montano e di foreste vergini unici in Europa, soprattutto per la loro integrità. Nell’esteso parco del Durmitor oltre ai laghi glaciali di colore blu cobalto circondati da alte montagne e possibile ammirare le gole del fiume Tara, il canyon più lungo dello stato balcanico e d’Europa. La sua lunghezza è di 144 kilometri e attraversa sia il Montenegro che la Bosnia; meta turistica estiva e richiestissima per il rafting. Le foreste folte e impenetrabili si estendono per chilometri, abeti, pini silvestri carpini e faggi incontaminati si alternano nella vegetazione dove vivono lupi e orsi. Per gli appassionati di montagna e di trekking è un vero Paradiso. Per questo paesaggio, forse ancora incontaminato per poco, merita fare un viaggio in Montenegro, ricordandosi però che se ci si vuole andare per nave con macchina a seguito esiste una sola compagnia: la Montenegro Ferry, proprietaria di una sola nave la Sveti Stefan II, vera carretta del mare!
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