Si apre con la celebrazione di un centenario il 52° Festival di Nuova Consonanza, una celebrazione invero critica perché si parla della prima guerra mondiale ma senza retorica, anzi. “La guerra giusta” è un trittico composto da una cantata, un melologo e un’opera di teatro musicale dove l’immane tragedia che sconvolse l’Europa e falcidiò una generazione è rivissuta in tre storie di dolente umanità per la regia di Vittorio Pavoncello: “Un eroe”, opera in un atto per soprano, baritono, tenore ed ensemble su testo di Renata M.Molinari, musiche di Daniele Carnini, “La tregua di Natale” per soprano, tenore, ensemble ed elettronica su testo di Sandro Cappelletto, anche voce narrante, musiche di Dimitri Scarlato, “Grande balipedio”, per soprano, voce narrante, coro maschile ed ensemble, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Carlo della Corte, musiche di Paolo Porto. Un inizio davvero interessante al Teatro Palladium, nel cuore della Garbatella, sabato 14 h.21.
“Canti dalle trincee”, con la Roma Termini Orchestra diretta da Enrico Blatti che alterna canti popolari a pezzi d’avanguardia di Cavallone, Cardi, Cascioli e Blatti è quasi una sorta di corollario (Teatro Vascello, domenica 15 h.21,30), mentre “Awake, Psaltery and Harp” è un’interpretazione moderna della Parola, in senso religioso, il Verbo, al cui centro sono i vigorosi “Chichester Psalms” di Leonard Bernstein, grande direttore d’orchestra (ma anche Ives, Glass e gli italiani Ravera e Gentile). Coro Goffredo Petrassi e Coro Claudio Casini dell’Università di Roma Tor Vergata diretti da Stefano Cucci (giovedì 19 novembre, Teatro Centrale Preneste, h.21).
Sono di scena i polacchi al Macro di via Nizza, “Electric KTT, intorno a Zbigniew Karkowski”, con Kasper T.Toeplitz al basso elettrico a nove corde di sua invenzione, musiche di Xenakis, Chiaramonte e Karkowski (sabato 21, h.21). E sempre al Macro l’avanguardia romana con un omaggio a Mauro Bartolotti, il cofondatore di Nuova Consonanza, con brani di de Rossi Re, Esposito, Ronchetti, Rotili e naturalmente Bortolotti (domenica 22, h.21). Si evoca poi il cinema con “De Sica racconta ancora”, opera audiovisiva di Capocitti, Core e Sinigaglia in collaborazione con il Conservatorio di Musica Licinio Refice di Frosinone, tre fiabe da un famoso programma tv dove De Sica era in veste di narratore (martedì 24 h.21, al Preneste).
Con “Suoni dalla memoria” il TrioVanBeethoven (Verena Stourzh, violino, Franz Ortner, violoncello, Clemens Zeilinger, piano) si lancia in un viaggio musicalvisionario che parte da Haydn per approdare ai giorni nostri, Doderer, Sulzer, Gardella (mercoledì 25 all’Istituto Austriaco di Cultura, h.20,30). Si ritorna poi al Macro con “Ascolta continuamente diverso altro” in collaborazione con il Goethe-Institut e dedicato agli 80 anni di Helmut Lachenmann, che nel 2008 ha vinto il Leon d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia. L’Ensemble Interface eseguirà alcuni famosi brani della sua musica che, come nella motivazione del premio, “forza provocatoriamente i limiti della percezione” (mercoledì 2, h.21). E il Macro è il luogo dove si svolgeranno gli altri concerti.
A cominciare da “Minima Animalia”, in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana”, ospite d’eccezione Elio (quello delle Storie Tese), come autore e voce recitante, con cinque canzoni su tema animale (h.21, al piano Roberto Prosseda che proporrà alcuni brani di Luca Lombardi, presente in sala alle 19,45). Seguono “The piano in my life”, minimalismo pianistico con Lucio Perotti (martedì 8, h.18), “Ricordo di Francesco Carraro”, fondatore dell’orchestra da camera di Nuova Consonanza, con testimonianze e musiche (mercoledì 9, h.21), “Il suono tattile. Portrait Ivan Fedele”, che alterna l’esecuzione di brani del musicista, distintosi nel workshop compositivo di Nuova Consonanza, a quelli di due importanti musicisti estoni, Helene Tulve e Tatjana Kozlova-Johannes (giovedì 10, h.21).
Infine il concerto dei finalisti del XVII Concorso internazionale di composizione Franco Evangelisti, quest’anno incentrato su flauto, viola ed arpa, con l’Imago sonora Ensemble (mercoledì 16, h.21) e, di particolare interesse, “Donna fra le donne”, il tema mariano come è stato vissuto dalla musica del ‘900, partendo da Zoltan Kodaly, con la CorAle femminile Aureliano diretta da Piera Lanciani (venerdì 18, h21). E il festival si conclude nel nome di Bach, al conservatorio di Musica di Santa Cecilia, “Bach is Back”, ovvero quanto di Lui ancora permane nei compositori oggi e quanto l’oggi possa influenzare l’interpretazione delle sue musiche. La risposta la tenta l’organista Alessandro Licata con il suo progetto che ha come spunto le “Variazioni Canoniche” scritte da Bach per l’ingresso nella Società della Scienza della musica. Per l’occasione cinque giovanissimi allievi (Marco Noia, Marco Cascone, Enrico Nanci, Simone Cardini, Angela Bruni) hanno realizzato delle variazioni per ensemble strumentale che verranno eseguite dall’Imago Sonora Ensemble diretto da Andrea Ceraso.
Il 52° festival di Nuova Consonanza ha anche manifestazioni collaterali e segnalo in particolare quella dell’American Academy di Villa Aurelia (14 novembre, h.21,30). Biglietti euro 12-10 intero, 8-5 ridotti. Per informazioni 063700323 e www.nuovaconsonanza.it
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