Colosseo con vista
Colosseo con vista
di Antonio Mazza
L’idea nacque nel 2018, quando all’interno del Colosseo venne presentato “Il gladiatore” con musica dal vivo eseguita dall’Orchestra Italiana del Cinema e la presenza di Russel Crowe. Un grande progetto che avrebbe ulteriormente valorizzato l’Anfiteatro Flavio rendendone fruibile la parte alta a tutti, in particolare i disabili, ovvero un ascensore che sarebbe stato sponsorizzato dall’Orchestra, come dichiarò il suo Presidente, Marco Patrignani. Ed eccolo inaugurato alla presenza del Ministro della Cultura Sangiuliano, la Direttrice del Parco del Colosseo Alfonsina Russo e, ovviamente, Marco Patrignani.
Un evento di rilievo che, come era prevedibile, ha avuto quale colonna sonora le musiche scritte da Hans Zimmer per quello che è ormai un cult-movie. Musiche come segnale d’avvio per l’ascensore per nulla intrusivo, anzi, in perfetta armonia con l’ambiente, destinato a portare i visitatori fino alla galleria del III ordine. L’opera è frutto di un complesso lavoro a tre: Metal Working per la struttura metallica, Ahrcos la parte edile, Masper Elevator la cabina. Dopo aver ascoltato il messaggio in audio e video che Russel Crowe manda dall’Australia come buon auspicio per l’inaugurazione, attendo il mio turno e salgo sull’ascensore situato all’interno del XXVII fornice del Colosseo.
Si giunge alla galleria intermedia, un lungo ambulacro dove, come aveva già suggerito Alfonsina Russo, si possono scorgere i “Tituli picti”, tracce dell’incendio del 217 d.C. Interessanti sono anche i graffiti che si scorgono qua e là, molti sbiaditi o illeggibili, testimonianze di pellegrini e viaggiatori del passato (e così quello che oggi consideriamo vandalismo fra qualche secolo sarà un piccolo frammento di storia). In particolare risalta una firma sull’intonaco, non molto comprensibile, ma la data è ben netta, 1854, e mi piace immaginare che l’abbia apposta un viaggiatore del Grand Tour calato dalle brume del Nord.
Di certo qui è un ambiente molto suggestivo, ma è qualche gradino più sopra, nell’attico e salendo ancora, che sta la sorpresa. E le parole qui sanno di banale, una convenzione come un’altra, “stupendo”, “meraviglioso”, davvero non trovi un aggettivo valido per esprimere la sensazione che t’invade l’anima a contemplare il Colosseo dall’alto. Superbo? Sì, diciamo di sì, questo panorama intriso di Storia che ti si apre allo sguardo lascia senza fiato, osservi in silenzio e basta. L’immensa cavea e giù la parte ipogea ora a cielo aperto e poi le fiancate tutto intorno e gli archi e i gradoni, le tribune, e il mite cielo romano che sovrasta 2000 anni, no, è troppo bello: ecco, ho finalmente trovato un aggettivo. Banale anche questo, d’accordo, ma come esprimere il sublime?
L’ascensore per giungere alla contemplazione della Bellezza è in funzione da giugno, ore 7,30-9 di mattina. Per informazioni www.colosseo.it
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