Pubblicato: 24 luglio 2017 di Nica Fiori in News // 0 Commenti
Nella Sala Zanardelli del Vittoriano, monumento simbolo del nostro Paese, è ospitata fino al 22 ottobre la mostra “Anna Magnani, la vita e il cinema”. Come ha precisato la direttrice del Polo museale del Lazio Edith Gabrielli, questa mostra rientra, come già quella su Lucio Dalla dell’anno scorso, nel filone delle personalità più significative del nostro paese, ovvero “nel Pantheon dei nomi illustri”, e indubbiamente la Magnani (1908-1973), vera icona del cinema in bianco e nero, rappresenta egregiamente la città di Roma e l’Italia nel mondo. Le sue doti drammatiche erano straordinarie, sostenute da un profondo calore umano e da una naturalezza che appare inimitabile.
La mostra, a cura di Mario Sesti, ripercorre la vita artistica di questa grandissima attrice del Novecento e allo stesso tempo traccia un profilo intenso e sconosciuto della donna, grazie alla presentazione di numerose fotografie e filmati provenienti dagli archivi fotografici dell’Istituto Luce e della Cineteca Nazionale del Centro sperimentale di Cinematografia.
Anna era nata nella capitale, ma, poiché da piccola era vissuta per un anno in Egitto, si era diffusa la voce della sua nascita ad Alessandria d’Egitto, da lei perentoriamente smentita: “Io voglio essere nata a Roma, perché sono nata a Roma”. E in effetti Nannarella, come polarmente veniva chiamata, diventa una vera star interpretando in “Roma città aperta” proprio il ruolo di una romana, quello di Teresa Gullace che viene uccisa dai tedeschi davanti alle caserme di viale Giulio Cesare, mentre insegue il camion sul quale è stato caricato il marito.
Dopo aver studiato pianoforte all’Accademia di Santa Cecilia e recitazione con Silvio d’Amico nel 1925, Anna ha il suo primo ingaggio nella compagnia di Dario Niccodemi, noto commediografo. Passa con crescente successo dalla gavetta delle tournee di prosa al teatro di rivista, alle sue prime apparizioni al cinema degli anni Trenta, all’incontro con Totò, alla ripresa dell’attività teatrale, all’affermazione con il neorealismo, alle prove indimenticabili con Roberto Rossellini (in “Roma città aperta”) e Luchino Visconti (in “Bellissima”), all’amicizia con Tennessee Williams che l’ha portata a vincere l’Oscar (con “La Rosa Tatuata”), all’esperienza con Pier Paolo Pasolini, per arrivare ai film televisivi diretti da Alfredo Giannetti e alla sua ultima immagine in “Roma” di Federico Fellini.
La sua forza di carattere l’ha portata a emergere nel mondo dello spettacolo, grazie anche a quella sua fisicità e gestualità, che sembravano precorrere i tempi. Da grande interprete, ha saputo esprimere come nessun’altra l’anima della popolana, forte, generosa, quasi sfacciata nella sua franchezza. Una popolana che per Pier Paolo Pasolini era “Mamma Roma” e per Federico Fellini il simbolo stesso della città: “Una Roma vista come lupa e vestale … aristocratica e straccionesca, tetra, buffonesca”.
Ma, come lei stessa dichiarò: “Non è che mi faccia piacere fare sempre la popolana, non sono un’attrice presa dalla strada. E non è che mi piaccia fare solo personaggi tragici. Come si può essere sempre e solo tragici? Ci sarebbe da impazzire. Per natura sono invece allegra, qualche volta perfino matta”. In effetti, nel ricordo del figlio Luca, la mamma “era una persona solare, non cupa e litigiosa come qualcuno ha sostenuto”.
La sua vita sentimentale, però, non fu felice, ma segnata da abbandoni, traumi, delusioni, come più volte affermò pubblicamente. Dopo il matrimonio con il regista Goffredo Alessandrini (dal 1934 al 1940), ebbe una relazione con Massimo Serato dal quale ebbe il figlio Luca, quindi quella con Roberto Rossellini, che la lasciò per Ingrid Bergman, poi fu la volta di Anthony Franciosa (sposato con Shelley Winters), ma in mostra troviamo anche una foto con Marlon Brando, forse relativa a un ipotetico flirt sul set di “Pelle di serpente”.
Importantissime per scoprire la vera Anna sono le immagini dietro le quinte. Le fotografie sembrano essere sospese tra quotidianità e sogno, tra duro lavoro e leggerezza recitativa, che trasforma i gesti dell’attrice in un’arte nella quale tutti si possono rispecchiare. Ancora più particolari sono le foto che la ritraggono a casa, con gli occhiali, mentre fuma o mentre suona la chitarra (sapeva suonare e cantare, ed era capace di improvvisare della musica). Altre foto ce la mostrano a spasso con il suo bassotto (amava sia i cani, sia i gatti), o in compagnia di celebri personaggi, come Abebe Bikila, Tennessee Williams, Danny Kaye, il pittore Renzo Vespignani (autore di un suo ritratto) e ovviamente tutti i registi più importanti. Una foto divertente la mostra con un gigantesco Oscar nel corso della festa romana per celebrare la sua vittoria, dal momento che lei non andò in America in quell’occasione perché si rifiutava di prendere l’aereo.
Oltre all’Oscar, la Magnani vinse molti altri importantissimi premi, tanto che una volta in un ristorante venne omaggiata fa Giuseppe Ungaretti con le parole: “Alla più grande attrice di tutti i tempi”. “Se lo dice Ungaretti che è il più grande poeta di tutti i tempi, deve essere vero”, rispose lei ridendo. Ma lei in verità non si sentiva un’attrice, ma sempre e soltanto se stessa, come si legge in una delle tante frasi che incontriamo nell’itinerario espositivo: “Non ho fatto mai il minimo sforzo per sembrare un’altra. Le bestie vivono secondo natura e non sbagliano quasi mai. Ho trasportato questa teoria nel campo degli uomini…”.
Il curatore Sesti nel corso della presentazione ha evidenziato la capacità della Magnani di rendere al quadrato il dolore, la sensualità, l’allegria: “Come attrice ci ha fatto capire quanto sia importante farsi travolgere dalle emozioni, ma allo stesso tempo quanto sia importante non farsi seppellire dalle emozioni stesse”.
La mostra è accompagnata da una rassegna di tre film, proiettati sulla Terrazza Italia del Vittoriano: “Bellissima” di Luchino Visconti (lunedì 24, ore 21), “Mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini (lunedì 31 luglio, ore 21) e “L’amore” di Roberto Rossellini (lunedì 7 agosto, ore 21). I film saranno preceduti dalla lettura di testi ricavati da scritti e interviste all’attrice.
ANNA MAGNANI, LA VITA E IL CINEMA
Complesso del Vittoriano, ingresso da piazza d’Ara Coeli
Dal 22 luglio al 22 ottobre 2017
Orario: dalle 9,30 alle 19
Ingresso libero
Scritto da: Nica Fioriin data: 24 luglio 2017.il28 marzo 2021.
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