Animalismo estremo
Animalismo estremo
di Marco Pasquali
Oggi parlo dei Musei Capitolini in modo diverso: ho seguito la storia di Maria Pia Sofia Federico, attrice ne Il collegio, dopo che a febbraio si è spogliata nuda nel salone del Marco Aurelio dei Musei Capitolini, improvvisando una conferenza stampa contro l’uso degli animali nei circhi prima di essere fermata e rivestita dagli inservienti del Museo. Vegana e animalista convinta, questa diciottenne dopo la serie Il collegio si è inserita nel porno attraverso il circuito OnlyFans e ora andrà a perfezionarsi alla Rocco Siffredi Academy (esiste). Lei usa il porno come mezzo, non come fine: i soldi guadagnati (finora 80.000 euro, a detta del riluttante padre) servono a finanziare campagne animaliste e magari anche per Gaza. “Cambierò il mondo coi video zozzi”, testuali parole di questa determinata ragazza, la quale nelle numerose interviste in onda su YouTube dimostra idee chiare e un’insolita proprietà di linguaggio. Non metto in dubbio il suo cosciente impegno politico e posso anche condividere le sue idee, ma sicuramente le esprime in modo diverso dagli altri attivisti vegani e animalisti. Quanto a Rocco Siffredi, intervistato, esprime qualche dubbio su questa giovane ragazza che considera il porno uno strumento per l’azione politica: “non so se legherà con le altre ragazze” – dice espressamente e forse anche preoccupato. Ma in realtà Maria Pia Sofia non è la prima a ritenere il porno un mezzo di emancipazione dai limiti sociali, dal patriarcato, dai tabù religiosi e quant’altro: queste idee circolavano già negli anni ’60, quando sulla scia della rivoluzione sessuale c’è chi ha realmente creduto nel valore dirompente e rivoluzionario del porno, seguito negli anni successivi da pornostar impegnate nella liberazione della sessualità femminile. Il problema però che si è posto subito è lo sfruttamento commerciale di un’idea rivoluzionaria, che ha raggiunto ora livelli stratosferici ed è controllato da poche multinazionali. Maria Pia Sofia stessa sfrutta il porno per fare i soldi, sia pur devoluti alla giusta causa, ma è allo stesso tempo sfruttata da un mercato sempre in cerca di carne fresca. E in contraddizione con il vegano, il porno è l’esaltazione della carne, simbolicamente macellata per essere data in pasto agli altri.
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