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Fluid

     Alef_Andrea Bernardini

                                                             Fluid

di Antonio Mazza

  Ovvero liquido, scorrevole, mutevole, insomma fluido, appunto. Ed è il titolo del Festival estivo della Filarmonica Romana, 27 incontri culturalmusicali ambientati in quel magnifico punto di verde costituito dai Giardini intorno allo storica Casina Vagnozzi. Qui ha sede la Filarmonica e qui celebra i suoi 200 anni, con la proiezione, nella Sala Casella, h.19, di un bellissimo documentario firmato da Daniele Carnini e Nino Criscenti, “La Città Filarmonica”, dove musica e Roma trovano un punto di simbiosi grazie anche a raro materiale d’epoca. Nella stessa giornata del 17, Sala Affreschi, h.18,30, “Disegnare l’ebraico”, tradizione e moderno design sulle lettere ebraiche dell’Alef Bet, intrise del loro senso sacrale. Israele è di nuovo presente il 19, Casella h.20, con il notevole sax di Jonathan Chazan e Gabriele Coen Klezmer Quartet, la musica tradizionale degli “Shtetl”, i ghetti ebraici dell’Europa Orientale (Giardini h.21,30). La giornata del 17 si chiude con la Polonia, Giardini h.21,30, l’Ensemble Giardino di Delizie in “Alla Polacca”, musicisti del passato che hanno rivisitato il folklore polacco (vedi Telemann: “Concerto alla Polonese”).

Giardino di Delizie (2)_ridt

  Gustosi, sabato 18, i tre appuntamenti con “Musica Amata”, non professionisti che si cimentano in pezzi strumentali o sinfonici con effetti peraltro di tutto rispetto, “musicisti amatori in concerto” o “dilettanti della musica”, come amano definirsi. Nel I^ un ingegnere biomedico (Venceslao Marinaro) e un trio (Daniele Goria, docente, Simone Chiominto, studente, Ilaria Sica, fisioterapista) propongono Beethoven, la sonata “Patetica” e un trio per archi e piano (Sala Casella h.20). Nel II^ MuSa Classica, l’Orchestra della Sapienza diretta da Francesco Vizioli e aperta agli “amatori” con Haydn, Beethoven, Rodrigo e Ponchielli (Giardini, h.21,30). Infine la III^, Ivan Benemerito, ricercatore di biomeccanica, Simone Tozzi, ingegnere informatico, Massimo Milone, ingegnere meccanico, e l’Orchestra d’archi “Il diletto musicale” , in brani classici (Vivaldi, Beethoven, Schubert) e contemporanei (Prokof’ev, Khachaturian, Capuzzi). Sala Casella h.20 mentre nei Giardini, h.21,30, il “Quintetto Bislacco”, in una sorta di happening musicale che spazia da Bach ai giorni nostri.

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  “Intorno a un libro”, libro + musica, una serie di serate double face, con inizio il 21  Sala Casella, h.20, “Claude Debussy. Ovunque lontano dal mondo”, di Enzo Restagno che dialoga con Marcello Panni e Enrico Dindo, quest’ultimo al violoncello con Maria Semeraro pianoforte in una sonata del grande maestro impressionista. E ai Giardini, h.21,30, sempre in tema letterario-musicale, “Roma è una rosa”, la “disperata vitalità delle canzoni di Pier Paolo Pasolini” nell’interpretazione di Raffaella Misiti & le Romane insieme a Pino Marino. Il 24 “Le nozze di Figaro. Mozart massone e illuminista di Lidia Bramanti, presentato da lei insieme a Susanna Pasticci, interessante perché indaga la personalità diciamo così “politica” del musicista salisburghese, del quale vengono poi eseguite arie dalle “Nozze” (Sala Casella h.20). Nei Giardini, h.21,30, “Lights in the Shadow”, jazz fra classico e post moderno con il Marco Sinopoli Quintet. Da non perdere “Stravinskij”, nuova edizione del libro di Roman Vlad con il carteggio Stravinskij-Vlad, presente l’autore insieme a Marcello Panni e Adriano Scapicchi, al piano con Francesco Bravi in brani di “Petruska” (27 Sala Casella h.20) e “A casa di Hans” di Gaston Fournier-Facio e Anton Giulio Onofri, la famosa Villa La Leprara nei Castelli Romani dove si era stabilito il compositore tedesco (intervengono Nanà Cecchi e Marcello Panni mentre il solista Luigi Sini propone alcuni pezzi per chitarra). Il 28, Sala Casella h.20. Infine “Il canto dell’anima” a cura di Gaston Fournier-Facio, con Silvia Cappellini Sinopoli, Giovanni Sinopoli e Sandro Cappelletto, sulla figura di Vittorio Sinopoli, indimenticabile direttore d’orchestra, del quale il figlio eseguirà brani per piano (30, Sala Casella h.20).

Quintetto Bislacco_c Antonio Baiano

  Le due ultime serate sono completate dal Giappone, la compagnia Takarabune che presenta la suggestiva danza Awaodori, la cui origine è nelle danze sacerdotali buddiste del periodo Kamakura, secoli XII-XIV (27 nei Giardini, h.21,30) e dall’Italia, “Guerzoncellos”, con i violoncelli di Enrico e Tiziano Guerzoni ed un’effervescente miscela di classico, rock, psichedelia e varie, da Bach ai Led Zeppelin (28 nei Giardini, h.21,30). Restiamo in Medio Oriente, 17 giugno, con una giornata tutta dedicata all’Iran, a cominciare da “Lo sparo nel cielo”, installazione dell’artista Bahar Hamzehpour (Sala Affreschi, h.18), seguito da “Omaggio a Kamran Shirdel”, il grande cineasta iraniano che fece conoscere il nostro neorealismo, autore scomodo per il passato regime e l’attuale, non meno soffocante, degli ayatollah (Sala Casella, h.18,30. Concludono due concerti, “In gola ho il silenzio di mille canarini”, con il Dobareh Ensemble (Sala Casella, h.20) e “Shabgard, nottambulo”, dove strumenti della tradizione (il tar) si combinano con quelli tipici dell’Occidente (la chitarra elettrica), creando un particolare clima di “fusion” (Giardini, h.21,30).  Guerzoncellos 1_ridt

  La Slovacchia è presente il 23 con il pianista Marco Clavorà Braulin, nel cui repertorio figurano Johann Nepomuk Hummel, allievo di Mozart, musicista da riscoprire (“Adagio sostenuto” dai 24 Studi), Eugen Suchon (“Metamorfozy n.IV”) e Musorgskij (il sempre gradito “Quadri da un’esposizione”). Sala Casella h.20 mentre nei Giardini, h.21,30, “Siempre se vuelve a Buenos Aires”, omaggio ad Astor Piazzolla del duo Gabriela Valeria Gali, bandoneon, e Daniele Fidanza, pianoforte, serata a tutto tango. E il 29 si celebra un altro anniversario, i 200 anni della nascita di Anita Garibaldi, prima incontrando la pronipote che ne storicizzerà la figura (“Anita Garibaldi e il suo tempo”), poi con un melologo in due quadri, “Anita e Costanza. Due Garibaldi che fecero l’Italia”, con voce narrante e musica (Costanza era sposa del terzogenito di Garibaldi, Ricciotti). E’ il ritratto di un periodo drammatico della storia dell’Italia risorgimentale. Sala Casella h.20, mentre alle 21,30 “La storia del ragazzo”, di Giovanni Maria Briganti, rivisitazione de “L’histoire du soldat”, di Igor Stravinskij. E, come tutti gli anni, nei Giardini non solo cultura ma anche cucina, ovvero “Hummus Town”, la tradizione culinaria siriana, tutta da gustare.

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“Fluid” ai Giardini della Filarmonica, dal 17 al 30 giugno. Per informazioni 3429550100 e filarmonica.org

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