L’orma del cerchio. Fausto Maria Franchi alla GNAM
Pubblicato: 22 novembre 2015 di Nica Fiori in News // 0 Commenti
L’essere umano è stato praticamente da sempre affascinato dal cerchio, sia come figura piana che richiama quella tridimensionale della sfera, e quindi il sole, la luna o la terra, sia come simbolo magico-religioso che vede nell’ uroboro (il serpente circolare che si mangia la coda) il perfetto, l’infinito, la continuità ciclica. La mostra dell’artista orafo Fausto Maria Franchi, intitolata “L’orma del cerchio” e ospitata nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna fino al 31 gennaio 2016, trae spunto dalla sua ricerca intorno a questa figura che “sembra generata dal vortice cosmico e a sua volta è generatrice di forme, a cominciare da quella, elementare e complessa insieme, dell’anello, con la quale si identifica il moto dell’universo e delle orbite dei pianeti”, come scrive nel catalogo Mariastella Margozzi, curatrice della mostra.
Probabilmente non è un caso il successo dell’anello usato per decorare le dita, le orecchie, le braccia e il collo delle donne e degli uomini. E circolare è anche la forma più usata nel tempo per i vasi, i piatti, gli scudi, per arrivare al cerchio usato oggi come simbolo di circolarità dell’informazione, delle relazioni e dei rapporti sistemici. Alla suggestione della linea curva ciclica si aggiunge quella della materia, che per un orafo e scultore può essere l’oro, l’argento, il bronzo, a volte abbinati a smalti colorati. I metalli hanno di per sé qualcosa di magico, come aveva ben evidenziato lo storico delle religioni Mircea Eliade, e quindi gli artigiani fonditori trasmettono all’opera d’arte un’energia particolare, che talvolta si riesce a percepire, oltre, ovviamente, alla bellezza del manufatto.
Gli oggetti della mostra ci colpiscono proprio per la loro raffinata bellezza che richiama la simbologia antica e che di norma è rara nel design contemporaneo. Si capisce subito che alla base c’è una competenza e una creatività non comuni. In effetti il romano Fausto Maria Franchi, orafo pluripremiato con studio in via Ripetta, è un artista per il quale la forma diventa il veicolo per spaziare con sapienza nell’universo misterioso dei segni. Un’opera che ha un forte impatto sul visitatore è un ciclo scultoreo del 2009 intitolato “Una campana per Erasmo da Rotterdam”. Lì per lì le “campane” fanno pensare a un repertorio di bronzi archeologici, in particolare a certi reperti etruschi, soprattutto per il colore del bronzo patinato di verde, ma poi ci si accorge dell’originalità della composizione e si può percepire mentalmente la musica che da questi oggetti può trasmettersi con onde circolari.
Altre sculture bronzee, come le diverse versioni di “Studio da Guernica”, del 2014, o “Lettura dell’angelo di Sant’Andrea della Valle” (anche stavolta in più versioni), del 1980, denotano uno studio in chiave moderna di capolavori noti. Alcuni strepitosi gioielli, grandi ma comunque indossabili, alludono invece a un capolavoro letterario, come le varie “Affinità elettive”, ovvero collane, bracciali, anelli, realizzati in oro, argento, argento ossidato e acmonital, così da ottenere effetti cromatici, oltre che plastici. Forse ancora più affascinanti nella loro circolarità ravvivata da elementi vivaci e a volte spiritosi sono gli oggetti domestici di uso quotidiano trasformati in opere d’arte, come quelli della serie “Pesce rosso”: una caffettiera, una zuccheriera, una tazzina e un piattino realizzati in argento 999,9 e smalto a fuoco, con la tecnica a sbalzo, cesello e varie da banchetto. Con la stessa tecnica è realizzata “La smorfia”, l’elegantissimo piatto-scudo scelto come immagine della mostra, la brocca “Fontebianca”, il vaso “Sto-colma”, con curiosi cerchietti e linee sulla superficie, la teiera “La via del tè”, da cui partono tubi serpentiformi, e altri oggetti che richiamano animali o forme anatomiche anche umane.
L’orma del cerchio. Fausto Maria Franchi orafo artista
20 novembre 2015 – 31 gennaio 2016
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti, 131, Roma
Orario, da martedì a domenica, dalle 8.30 alle 19.30; chiuso il lunedì
Biglietto 8 euro, ridotto 4 euro (prima domenica del mese ingresso gratuito) www.gnam.beniculturali.it
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