Pubblicato: 14 maggio 2014 di in News // 1 Commento
Italia con grande partecipazione di popolo, feste di cui si conoscono le origini e la storia, ma a Gubbio, terra di santi e di antiche tradizioni, si celebra una festa assai particolare, bella e caratteristica, ma le cui origini non si conoscono: la festa dei ceri.
Si possono fare delle ipotesi e la più attendibile è che il nome possa derivare dalle “luminarie”, manifestazione di luci dedicate inizialmente a San Giovanni e, in seguito, a Sant’Ubaldo, il 15 maggio.La festa dei Ceri ,che si svolge a Gubbio, è bella e folkloristica.
Si pensa che i ceri siano le luminarie che inizialmente furono dedicate a San Giovanni e in seguito a Sant’Ubaldo il 15 maggio.
Lo spettacolo, notevole e suggestivo, richiamava e richiama ancora oggi migliaia di persone.
Dalla piazza del mercato,tutti con le candele accese in mano,in processione, seguivano una statua di legno ricoperta di cera che alla fine della cerimonia veniva raschiata lasciando solo il legno.
C’è una data precisa legata a questa manifestazione e corrisponde alla morte del vescovo della città di Gubbio, il tanto amato Ubaldo,avvenuta il 16 maggio del 1160, che da allora divenne protettore della città.
Forse il primo caso di “santo subito” della storia.
Il successore di Ubaldo, Teobaldo, narra di un’imponente luminaria che si protrasse per molti mesi dopo la morte del vescovo.
Data l’importanza dell’evento fu coinvolto il papa Celestino III,che con la bolla di canonizzazione del vescovo Ubaldo del marzo 1192, fissò la data della festa, il 16 maggio di ogni anno, e stabilì che fosse celebrata “Gioiosamente”.
Per solennizzare la festa, le varie corporazioni offrivano qualche cosa, un po’ come fanno oggi negozianti, industrie, associazioni e privati nei paesi della provincia italiana, in denaro contante.
In particolare,le Corporazioni dei Muratori,dei Merciai e degli asinai-contadini offrivano ognuna un grosso cero.
Alla fine del 1500 al posto dei ceri,vengono usate grosse macchine di legno,formate da due prismi a sezione ottagonale, vuoti di dentro con un travetto di legno che li attraversa internamente.
I Ceri, del peso di tre quintali e alti cinque metri,vengono portati a spalla da dieci giovanotti chiamati ceraioli, guidati da un capodieci e da un capocinque. Il primo si insinua tra le stanghe anteriori ed il secondo tra quelle posteriori.
In cima ad ogni cero c’è un santo: Sant’Ubaldo protettore dei muratori, San Giorgio dei commercianti e Sant’Antonio abate dei contadini e degli studenti.
Oggi, la festa inizia la mattina ed il sindaco, con la fascia tricolore ed accompagnato dai membri della giunta e dal Consiglio, consegna le chiavi al primo Capitano,che per quel giorno ha potere assoluto sulla città (potere solo simbolico).
Conclusa la cerimonia delle chiavi parte la sfilata da Porta Castello diretta verso piazza Grande, dove avviene “ L’alzata dei Ceri“.
Squillano le trombe, rullano i tamburi e i Ceraioli si precipitano dal Palazzo dei Consoli con una parte dei ceri che vengono poi ricomposti.
Da questo momento i tre ceri seguono vie diverse, fino alle 13 e 30,quando vengono deposti su dei piedistalli e gli affaticati ceraioli si concedono un lauto pranzo nel Palazzo dei Consoli.
Al termine delle generose libagioni tutti i protagonisti della festa, incoraggiati forse dal buon vino della verde terra umbra, escono all’aperto e si esibiscono allegramente intonando le antiche canzoni di quelle contrade..
Alle 18 c’è poi la corsa dei ceri con a capo il cero di Sant’Ubaldo e a seguire, quello di San Giorgio e di Sant’Antonio Abate.
Ogni 70 metri,ci sono le mute,cioè il cambio dei ceraioli.
Il primo capitano è a cavallo, il secondo a piedi con la spada sguainata ed entrambi hanno il compito di fare largo tra la folla.
In Piazza Grande, i ceri fanno tre giri e finiscono,non in bellezza ,ma in fatica, su per la via che conduce alla chiesa di S. Ubaldo.
La corsa è anche una gara che porta alla vittoria il gruppo di ceraioli che riesce a distanziarsi dal secondo cero.
La festa continua fino a tarda notte tra canti religiosi e la suggestiva luce delle torce.
E’ una manifestazione molto suggestiva e coinvolgente perchè, a parte la spettacolare sfilata, c’è una sorta di allegria generale che coinvolge adulti e bambini. Lo scenario, poi, ci mette del suo e si spiega la piacevolezza della festa.
E’ una manifestazione molto suggestiva e coinvolgente perchè, a parte la spettacolare sfilata, c’è una sorta di allegria generale che coinvolge adulti e bambini. Lo scenario, poi, ci mette del suo e si spiega la piacevolezza della festa.