Effettivamente manca solo il “gulp” e lo “splash” per dare il tocco finale ad uno spettacolo che si sviluppa in una serie di quadri sospesi fra realtà e fantasia. Quadri dove il puro movimento fisico si combina alla ricerca scenotecnica, il tutto in una chiave di “cartoon” reinterpretato sul filo di una surreale ironia.
Ma non solo i disegni animati, dentro ci sono i fumetti nonché il sapore del cinema delle origini (Méliès) e di quello sperimentale della prima metà del ‘900 (il “dada” di Hans Richter e le gustose geometrie di Norman McLaren). E il risultato finale è un divertissement molto particolare, che il pubblico del Teatro Olimpico ha apprezzato molto.
Palcoscenico buio, solo un po’ di penombra ed ecco dei corpi in movimento o, meglio, parti di corpi in movimento, che disegnano figure strane, grottesche, e talune sembrano uscite dal bestiario medioevale.
Poi cambia quadro e sono ancora corpi, ma interi, che fluttuano in ogni direzione e l’immagine evoca quelle delle alghe sospinte dalla corrente del mare. E’ pura fisicità, il gioco delle figurine che nelle scene successive si fa più complesso ed articolato, come nelle mani fosforescenti che dialogano con il pubblico o la coppia della panchina, gli innamorati alla Peynet ed il loro tessuto di sogno. E qui davvero hanno ragione i francesi a definire lo stile di Emiliano Pellisari, ideatore dei Comics, “nouvelle magie et danse aérienne”.
Si procede gradualmente verso il punto di innesto con il disegno animato e la metamorfosi è preannunciata dalla ragazza con la scopa che si muove sul ritmo della canzone di Popeye, Braccio di Ferro. Ed ecco irrompere la magia del “cartoon” nel numero ispirato alla Pantera Rosa, con la divertente interazione fra la figura umana panterizzata e la finzione animata, né manca, ovviamente, l’ispettore Clouseau a completare il quadro.
Ci siamo, la contaminazione realtà-fiction è avviata e trova i suoi punti migliori nei due ubriachi reali e la loro immagine speculare in guisa di “cartoon”. E ora è tutto un gustoso delirio costantemente in bilico fra due dimensioni, un cocktail illusionistico di grande effetto scenico (deliziosa la danza macabra che non può non far pensare a Méliés).
A parte il lato squisitamente tecnico, curato alla perfezione, quello che affascina nei Comics è una sottile poesia che scaturisce proprio dal contesto stralunato e ai limiti del grottesco. Ma un grottesco di qualità, come abbiamo visto, merito della NoGravity Dance Company impegnata al massimo (Julien Lambert, Antonella Perazzo, Daniele Sorisi, Lucia Orru, Pierpaolo Trani, Valentina Iaia), firmato da Emiliano Pellisari. “Physical Theatre” e di prim’ordine.
Comics si replica al Teatro Olimpico fino all’11 maggio, h.21. Biglietti euro 20-25 e 30.
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