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Boscimane al Principe Carlo

uk-bush-2014-1268_screenJumanda Gakelebone, Boscimane del Botswana, ha inviato al Principe Carlo una lettera dell’organizzazione boscimane First People of the Kalahari per spiegare che i Boscimani non sono bracconieri, ma cacciano per sopravvivere. © Survival International Un Boscimane della Central Kalahari Game Reserve ha viaggiato più di 8.000 chilometri, dal Botswana a Londra, per dire al Principe Carlo: “Non siamo bracconieri, cacciamo per sopravvivenza”. In febbraio il Presidente del Botswana Ian Khama era stato ospite d’onore alla conferenza internazionale contro il bracconaggio di Londra, insieme al Principe Carlo e al Principe William. In quell’occasione il Principe William aveva lanciato la campagna United for Wildlife, che riunisce sette grandi organizzazioni per la conservazione, tra cui anche l’americana Conservation International. Il Presidente Khama fa parte del consiglio direttivo dell’organizzazione. Con la scusa di fermare il bracconaggio, all’inizio dell’anno il Presidente del Botswana ha vietato ogni tipo di caccia nel paese. Il divieto si estende anche ai Boscimani che cacciano per nutrire le loro famiglie, ma è stata fatta un’eccezione per i collezionisti di trofei che pagano fino a 8.000 dollari per cacciare giraffe e zebre. Jumanda Gakelebone, 40 anni, è arrivato questa mattina davanti alla residenza del Principe Carlo con una lettera per chiedere all’erede al trono di aiutare a fermare la violenta politica del Botswana nei confronti dei Boscimani.

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Per il Boscimane Gakelebone il viaggio è stato un'occasione per incontrare l’avvocato del suo popolo, Gordon Bennet, a cui è vietato l’ingresso in Botswana dallo scorso anno. © Survival International L’avvocato britannico Gordon Bennet ha incontrato Gakelebone davanti a Clarence House: è stato il primo incontro che l’avvocato ha potuto avere con i suoi clienti boscimani da quando, nel 2013, gli è stato vietato l’ingresso in Botswana. Bennet e i Boscimani hanno vinto insieme tre processi in tribunale contro il trattamento riservato alla tribù da parte del governo del Botswana. Il Principe Carlo ha incontrato per la prima volta i Boscimani del Kalahari nel 1987 durante un viaggio in Botswana con l’amico e mentore Sir Laurens van der Post. Sir Lorens è il padrino del Principe Williams. “Ho scoperto il legame profondo e istintivo che lega i Boscimani alla loro terra; la consapevolezza dei meccanismi del mondo naturale e del delicato equilibrio tra la vita, i dintorni fisici e la spiritualità interiore che sono riusciti a mantenere così a lungo in uno degli ambienti tra i più rigidi…” aveva scritto in seguito. “I Boscimani sono vittime innocenti di quello che, troppo superficialmente, molti di noi chiamano ‘progresso’… Se dovessero scomparire, sarebbe un’enorme perdita per tutti.” (*) “Viviamo con gli animali della Central Kalahari Game Reserve fin dall’inizio dei tempi” si legge nella lettera dei Boscimani al Principe Carlo. “Sappiamo come prenderci cura di loro e li cacciamo per sopravvivere, non per divertimento come fanno molti turisti del vostro paese. Sappiamo che molto tempo fa Lei ha camminato con Laurens van der Post e i Boscimani. Ci conosce. La imploriamo di parlare con il Presidente Khama per chiedergli di fermare le persecuzioni nei nostri confronti. Che ci lasci vivere e cacciare nella nostra terra ancestrale nella Central Kalahari Game Reserve, come hanno fatto i nostri padri e i loro padri prima di loro! Vogliamo che i nostri figli vivano di questa terra, in pace.”

La lettera consegnata al Principe  di Galles

Per leggere la storia online: http://www.survival.it/notizie/10168

Survival International aiuta i popoli indigeni di tutto il mondo a proteggere le loro vite, le loro terre e i loro fondamentali diritti umani. Fondata nel 1969, quest’anno celebra il suo 45° anniversario. www.survival.it

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