Amato dalle giovanissime, seguito da pubblico e stampa con particolare attenzione per la ricca carriera nata con “Romanzo criminale” e proseguita poi tra cinema e teatro, Francesco Montanari sarà in scena al Teatro Tor Bella Monaca il 22 e 23 febbraio (sabato alle 21, domenica alle 17,30 e alle 21) con il testo di Harold Pinter “Il Calapranzi”. Sul palcoscenico, accanto a Francesco Montanari Riccardo de Filippis, la regia è di Giorgio Caputo, la traduzione di Alessandra Serra.
Uno dei primi testi scritti da Pinter per il teatro, “Il calapranzi” già mostra quella ricerca linguistica, fatta di frasi brevi e spezzate, lunghi silenzi carichi di tensione e sensi sottaciuti, che ne hanno poi caratterizzato l’opera successiva. Questo testo ha incontrato spesso il favore dei teatranti, dando vita a fortunate e note messe in scena, vuoi per la semplicità che richiede l’allestimento, vuoi per le possibilità recitative che offre ai due protagonisti. Molto spesso però, forse alludendo all’appartenenza di Pinter al cosiddetto ‘teatro dell’assurdo’, si è scambiato questo atto unico per un’opera simbolica densa di significati altri, che sicuramente sono presenti, ma non possono prescindere da un plot tutto sommato lineare. La lettura fornita dalla regia di Giorgio Caputo tende a spogliare il testo di tutte le stratificazioni che il tempo vi ha impresso e a riportarlo in quella che è la sua dimensione. “Ci siamo concentrati principalmente sul gioco che le parole propongono (che in se non hanno nulla di ‘assurdo’), – ricorda il regista – e che, una volta svelato, rivela la perfetta costruzione a chiave che Pinter ci offre. La messinscena gioca sulla mescolanza di elementi diversi: uno più classico, che, attraverso scene e costumi dal gusto un po’ retrò, ripropone lo stile essenziale e scarno caratteristico di certi testi anglosassoni; e uno più moderno che, avvalendosi di telecamere e monitor che riprendono e riproducono la scena in diretta, restituisce quell’atmosfera di controllo continuo che Wilson, il Godot di Pinter, esercita sui due personaggi in scena, come fossero due cavie da laboratorio o, per usare una metafora più attuale, due concorrenti del Grande Fratello.”
Il Teatro Tor Bella Monaca fa parte della Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale e gestita da Zètema Progetto Cultura con la direzione di Emanuela Giordano.
Il raggruppamento che guida la gestione del Teatro Tor Bella Monaca è composto da: ASSOCIAZIONE SEVEN CULTS, ARTENOVA, KIPLING ACADEMY, LA CASA DEI RACCONTI, NATA TEATRO, SCUOLA DI MUSICA BELA BARTOK e TEATRO POTLACH.
via Bruno Cirino, all’angolo di viale Duilio Cambellotti con via di Tor Bella Monaca
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