L’arte del Tango
L’arte del Tango
di Antonio Mazza
Perché tale è, anche se all’inizio, verso fine ‘800, in Argentina, la sua patria, era visto con diffidenza dalle classi medio-alte e dall’aristocrazia, in quanto considerato un ballo popolare volgare e lascivo. Era anzi bandito dalle sale da ballo, confinato nei barrios dove era nato, poi nel nuovo secolo cambiò la sensibilità nei suoi confronti e cominciò a diffondersi anche in Europa. Gradualmente si affermò in Argentina grazie soprattutto a Carlos Gardel, cantante, attore e compositore francese naturalizzato argentino. Nel 1917 mise in repertorio per la prima volta un tango e, in seguito, continuò su questa strada, incidendo canzoni ed interpretando film. Il tango era dunque divenuto parte del patrimonio nazionale e lo divenne ancor di più con il prezioso contributo di Astor Piazzolla ed il suo magico bandoneon. “El nuevo Tango” che oltre a consensi attirò anche critiche ma ormai le sue radici erano ben salde nell’anima argentina e, dopo la “oscura noche” della dittatura, l’albero piantato nel secolo scorso ha dato buoni frutti.
E li da tuttora, appuntamento giovedì prossimo al Teatro Olimpico con un grande tanguero, pluripremiato a livello internazionale e ben noto nel nostro paese dove è stato più volte. Miguel Angel Zotto e la sua compagna Daiana Guspero, ballerina e insegnante di tango nonché coordinatrice di seminari, stages e corsi, insieme a quattro coppie di ballerini della Compagnia Tango X2 e della Zotto Tango Academy (la scuola milanese fondata da Miguel e Daiana), danno vita (e corpo, soprattutto) ad un omaggio ad Astor Pantaléon Piazzolla. In cartello dal 18 al 21 maggio “Tango. Historias de Astor” è come un racconto biografico che si snoda su ritmi di musica, canto, danza, una splendida kermesse dove Zotto, che Piazzola teneva in molta stima (in una lettera ne parla come “il più grande rivoluzionario dell’epoca attuale della storia del tango”), parla della sua vita e della sua arte.
E’ Astor a raccontarla ad un angelo, l’angelo del tango, dall’infanzia al successo e tutto diventa pretesto per rappresentare un ballo che non è semplice gestualità e movimento. Anche ma non solo, perché il tango racchiude in sé un vitalismo che si esprime nel contatto fisico che diventa linguaggio sì del corpo ma pure di qualcosa di più profondo. Il tango ha un suo codice tutto particolare che poco o nulla ha in comune con altri balli e in questo, nella sua apparente geometria di forme (i vari “passi” che compie la coppia), è il suo fascino. Che esploderà sul palco dell’Olimpico grazie al meraviglioso duo Zotto-Guspero (è bastata una piccola esibizione in conferenza stampa per comprenderne tutta la bravura) affiancati dalla Compagnia di danza TangoX2, la cantante e attrice Jessica Lorusso, il cantante Carlos Habiague e l’Orchestra Tango Sonos (Produzione Tango Star, Festival Internazionale di Tango Trani). Bandoneon, pianoforte, contrabbasso, violino, con brani dal vivo di Astor Piazzolla (immagini d’epoca della sua vita proiettate su un videowall). Brani celebri, da Triunfal a Libertango, a Milonga del Angel, a Quejas de bandoneon, a Adiòs Nonina. La passionalità del tango è molto vicina alla sensibilità di noi italiani, perché i nostri migranti hanno contribuito non poco ad accenderne la fiamma. Un motivo in più per non mancare l’appuntamento tanguero.
“Tango. Historias de Astor” al Teatro Olimpico, nell’àmbito della stagione dell’Accademia Filarmonica Romana. Info e prenotazioni tel.3492378200 – biglietti@teatroolimpico.it Biglietti da 26,50 a 46 euro – disponibili su www.teatroolimpico.it / filarmonica romana.org
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