Elio Lampridio Cerva, chi era costui?
Elio Lampridio Cerva, chi era costui?
di Marco Pasquali
Quando Eleonora Giorgi ci ha lasciato, tutti i giornali hanno rievocato la scena del film “Borotalco” (1983) e ora c’è chi vuole intitolare all’attrice romana via Elio Lampridio Cerva, dove è stata girata la scena del bacio, anche se nel quartiere non tutti sono d’accordo. Già, ma chi era Elio Lampridio Cerva e perché la via sta in quel quartiere? Ebbene, parliamo di un latinista del Rinascimento, latinizzato Cervinus, nato e morto (1463-1520) nella città di Ragusa di Dalmazia (per i croati, Dubrovnik), all’epoca fiorente repubblica marinara. Era figlio di un’importante famiglia patrizia e lo zio Stefano Zamagna, ambasciatore per il Vaticano al tempo di Sisto IV, portò il giovanissimo nipote a Roma, dove poté studiare ed entrare nel circolo dell’umanista Pomponio Leto, e fu persino incoronato poeta in Campidoglio. A soli 17 anni mise insieme un “Lexicon” di 429 pagine, sorta di enciclopedia in latino, prima di tornare a Ragusa, dove ricoprì anche importanti cariche politiche adeguate alla sua cultura e posizione sociale. Grande latinista, disprezzava sia la lingua slava che quella dalmatica, all’epoca parlate in Dalmazia ma relegate ai margini dell’amministrazione. Scrisse un poema epico in latino – incompiuto – sulla città di Epidaurum, oggi Ragusa vecchia (per i croati, Cavtat). Giustamente, il quartiere Giuliano-Dalmata di Roma lo ha voluto ricordare come suo connazionale. Infine una buffa coincidenza: la moglie del nostro umanista era della nobile famiglia… Giorgi.
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