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Cinema in fumo

                                               20-settimana-cinema-muto-2001   Cinema in fumo

di Marco Pasquali


 Mi ero già occupato della misteriosa fine del Museo Internazionale del Cinema e dello Spettacolo (Mics), museo di storia del cinema fondato e diretto unicamente da José Pantieri (1) ma nel frattempo non sono ancora riuscito a capire dove è finito tutto il materiale. Qualcuno mi ha suggerito un paio di nomi, ma il furto non ha prove. Resta la realtà di una preziosa quanto disordinata collezione sottratta alla fruizione pubblica in un clima di omertà: nessuno sa l’indirizzo del magazzino dove furgoni privati hanno trasferito il materiale. Il sindaco era all’epoca Alemanno, meno attento di Veltroni ai problemi del cinema, ma neanche Veltroni ha mai sollecitato un’indagine che rompa il muro di omertà che circonda il museo e il suo intrattabile e nevrotico fondatore, incapace di mediare con le istituzioni e di avere collaboratori.

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 Ora una brutta notizia: nello strano rogo che ha interessato lo scorso 8 giugno il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma sono andate distrutte 220 pellicole. Non è la prima volta: incendi nei depositi delle pellicole infiammabili custodite nel Centro c’erano stati anche prima (18 giugno 2009, 446 rulli persi; 27 ottobre 2009, 4 rulli; 8 luglio 2015, 893 rulli; 8 agosto 2018, 40 rulli). Forse sarebbe meglio investire di più nella sicurezza antincendio. Purtroppo sono andate in fumo anche le pellicole straniere facenti parte della collezione privata di Pantieri, prese in carica dalla Cineteca dopo la sua morte. Questo il comunicato ufficiale: “E’ stata ufficialmente informata la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, titolare del deposito di gran lunga prevalente nel cellario distrutto, il fondo del collezionista José Pantieri, fondatore del Mics (Museo Internazionale del Cinema e dello Spettacolo). È stato concordato con la Soprintendenza un sopralluogo che si è svolto il 21 agosto alla presenza anche dell’Arma dei Carabinieri” (due mesi dopo!). Che film erano? Difficile dirlo, visto che non erano stati ancora catalogati. Per farlo bisogna vedere ogni “pizza” in moviola e spesso i film del cinema muto non sono facili da identificare. Come si vede, il mistero del Museo Fantasma si è arricchito di un altro capitolo. Se fossi uno scrittore di libri gialli penserei che in mezzo a quei reperti di cineteca c’era qualcosa da far sparire, una pellicola nascosta in mezzo alle altre con scene compromettenti con cui ricattare qualcuno importante. Fatto sta che – incidente o sabotaggio che sia – abbiamo perso quel poco che restava del Museo  Internazionale del Cinema e dello Spettacolo. E il mistero continua.

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Note:
1. https://romaculturamensile.wordpress.com/2023/06/01/jose-pantieri-e-il-
museo-scomparso/

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