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A proposito di porno

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di Antonio Mazza

  Stampa Alternativa (ora Strade Bianche) da sempre esplora le zone meno scontate della nostra società e questo libro appena uscito – ma è liberamente scaricabile dalla rete – studia a fondo un fenomeno che dal covid in poi dilaga: il porno fai da te e la sua diffusione attraverso i social. L’autore a suo tempo ha lavorato nelle commissioni del Ministero dello spettacolo e ha visto il passaggio dalla pellicola al VHS e poi alla Rete di una produzione prima censurata, poi liberalizzata. Seguiamo così una strada che dal porno danese degli anni ’60 arriva alle sale a luci rosse, per poi dilagare con i VHS e adesso con i siti internet specializzati. Oltre che ben documentato e a tratti anche spassoso, il libro offre uno spaccato inedito della disinvoltura con cui gente comune si esibisce in rete per soldi o per esibizionismo, fenomeno che in realtà nasconde anche disoccupazione e sfruttamento. E come ogni deregolamentazione, il fenomeno ha portato al monopolio: alla fine scopriamo che migliaia di siti e chat fanno capo a pochissime società e fondi di investimento  stranieri. Ma quello che sorprende di più è l’evoluzione del porno: da mondo chiuso che era è diventato un mondo parallelo, privo di sacralità. Da qui il titolo del libro.

  Un libro le cui pagine, pur trattando un argomento molto particolare, scorrono fluide, in una cifra stilistica che, malgrado le continue citazioni e rimandi ai vari siti “hot”, non stanca il lettore, anzi: lo spinge a proseguire sul filo di una curiosità che ha poco di pruriginoso. In effetti quella di Marco Pasquali è una ricerca di chiara valenza antropologica, di una nuova antropologia nata sulle ceneri della rivoluzione sessuale sessantottina ma che poi ha perso il suo smalto originario arenandosi nelle secche del porno dove si agita tuttora. Non gode di buona salute come un tempo, quando era in continua guerra con la censura, perché ora c’è il web, che ha invaso tutti gli spazi ancora liberi fra le varie situazioni più o meno “hard”, con il dilagare del cyberporno divenuto presto un surrogato a video, cinema e quant’altro. Con la possibilità di produrre in modo autonomo, ovvero il porno in chiave domestica, dove il costo è nullo e il ricavo, vuoi per semplice esibizionismo, vuoi per tutta una logica di profitto che sta dietro alla messa in scena (spesso sfruttamento tout court, come accenna l’A.), è sicuro. E “La banalità del Porno”, vasta carrellata dalle origini al giorno d’oggi, condotta sia in Italia sia a livello mondiale, documenta ogni passaggio di questo che comunque è un variegato documento di costume, con i suoi referenti, ormai ben inserito nel quotidiano (i vari festival con tanto di premi). Evoluzione (o involuzione) di quelli che una volta erano definiti “atti impuri”.

   Ma l’Eros è un’altra cosa…

1 Commentoa“A proposito di porno”

  1. Marco Pasquali // 19 febbraio 2025 a 8:57 // Rispondi

    Per scaricare liberamente le 120 pagine del libro, ecco il link: https://www.stradebianchelibri.com/pasquali-marco—la-banalita-del-porno.html

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