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Amore e violenza

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Love Lies Bleeding

di Antonella D’Ambrosio


Coinvolge immediatamente, anche per i movimenti di macchina avvolgenti, questo strano film, forse non classificabile in un unico genere. Sì, perché la storia, in Love Lies Bleeding, comunque, cattura da subito perfino chi non ama la violenza per il modo in cui è girato il film dalla formidabile Rose Glass. La regista Glass ha esordito nel 2019 con Saint Maud, un horror che ha ottenuto il plauso della critica e, nonostante la pandemia, è diventato subito un classico di culto. La vicenda si segue con attenzione: Lou (Kristen Stewart), personaggio scontroso e introverso, gestisce la palestra del padre dove arriva per esercitarsi Jackie, (Katie O’Brien), un’ambiziosa culturista diretta a vincere, sarebbe il suo sogno, una gara di bodybuilding a Las Vegas. Le due donne si innamorano perdutamente, ma il loro amore le trascina in un vortice di violenza con conseguente precipizio nella rete criminale della famiglia di Lou che lei stessa tanto cercava di evitare. La palestra si trova nella piccola città del New Mexico, che viene sconvolta da tanta violenza a catena; eppure nella trama non c’è nulla di prevedibile. Per esplorare la forza distruttiva dell’eccesso di ambizione e di amore folle, il film della Glass, che si giova di un cast di tutto rispetto – oltre la già citata Kristen Stewart, da segnalare l’esordiente Katy M. O’Brian, Ed Harris (in una perfetta interpretazione del padre scomodo), Dave Franco (JJ) e Jena Malone (Beth) – mescola, infatti, spunti da commedia noir, drammi familiari e sete di vendetta.  Eppure il film non è solo questo ed ha uno sfumato finale molto ironico. 
Love Lies Bleeding, è il secondo lungometraggio della regista britannica Rose Glass e il primo ambientato negli Stati Uniti con un paesaggio che nella sua descrizione è familiare ma allo stesso tempo stranamente inedito. La regista, negli sconfinati spazi del West americano, ci fa ammirare paesaggi molto diversi da quelli italiani e, insieme all’amica e collega regista Weronika Tofilska, scrive una sceneggiatura che rompe gli schemi mescolando grandi scenografie, effetti speciali e improvvise incursioni nel fantasy. Il paesaggio e l’ambiente rispecchiano le complicate vite interiori dei personaggi principali. Rose Glass così commenta: “Mi sembrava salutare provare a fare qualcosa di diverso. Per
quanto riguarda la storia in sé e la decisione di scriverla a quattro mani, sono convinta che la collaborazione porti sempre qualcosa di nuovo ed esaltante. Sapevo di voler realizzare un film esagerato e grandioso con un umorismo molto dark”. “Se pensate che essere soli sia difficile, provate a essere innamorati !”, dice la regista ridendo. “Spesso l’amore viene presentato come la massima aspirazione, qualcosa che ti trasformerà in meglio, ma la realtà è più complicata. Love Lies Bleeding esplora proprio questa zona grigia: l’amore parassitario che è fonte di egoismo e la sua capacità di farti sentire esaltato e terrorizzato allo stesso tempo”. “Abbiamo scelto di ambientare il film negli anni ‘80 perché è stato senza dubbio il decennio dell’eccesso. Il riferimento al culturismo e agli steroidi usati da Jackie porta a riflettere sui pericoli dell’artificiosità e dell’ambizione fine a sé stessa”. Uno speciale encomio va a Jena Malone irriconoscibile e bravissima in una parte scomoda.

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